Il santuario è famoso per i pellegrinaggi. L'ordine religioso dei Servi di Maria se ne prese cura. Giuseppe Merenda disegnò la Cappella di San Pellegrino dietro l'altare, mentre Simone Cantarini disegnò la tela sul fondo. Il Crocifisso e gli affreschi di Livio Agresti si trovano nella Sala del Capitolo, un ambiente a due stanze, in fondo alla navata sinistra. Tre navate e dieci altari laterali convergono verso l'abside.

Il centro di salute mentale è a 20 metri. Suonare le campane dalle 8 alle 14 è un incubo per chi fa i turni di notte. Sarebbe stato meglio avere un allegro scampanio durante il down locale come hanno fatto tutte le altre chiese.

Il santuario che contiene il Santo e il contesto ambientale vi invita a meditare. Una chiesa dedicata a un santo la cui festa cade il 1° maggio è piena di venditori di cedro che possono essere benedetti nella piazza antistante.

È un posto meraviglioso da visitare. La città di Forlì ha un santo patrono contro i tumori. Si può vedere lo scheletro di San Pellegrino, morto il 1° maggio 1345, e il Crocifisso davanti al quale fu guarito dalla sua gamba destra in cancrena.

La chiesa è bella. I sacerdoti sono buoni. Ogni mercoledì alle 17.00 c'è una messa per i malati, specialmente quelli colpiti dal cancro. C'è una basilica e un santuario dove riposa San Laziosi.

La basilica ospita i resti mortali di San Pellegrino Laziosi, il santo patrono dei malati di cancro e di AIDS.

Dopo il rintocco dell'Ave Maria, il campanaro ci diceva come era il tempo con altri rintocchi: 1, sereno, 2, nuvoloso, 3, nebbia, 4, pioggia, 5, neve. Con il passare del tempo, anche questo andò perso e rimase solo un rintocco. Quando non c'era la comunicazione radio o altri mezzi di comunicazione, il bollettino meteorologico fu sostituito dal campanaro che era il suo progenitore, come lo conosciamo oggi. I rintocchi di deelAve Maria sono andati persi a San Pellegrino e chissà se torneranno mai, la serietà che è stata scelta è davvero fastidiosa e priva di qualsiasi significato. Il suono delle campane del convento mi ha tenuto compagnia fin da quando ero chierichetto, e credo che il motivo sia che il suono è stato meccanizzato.

Ogni mercoledì alle 17 c'è una messa di guarigione per i malati in un bel santuario con il corpo del Santo in una teca di vetro.