Non posso dire che mi ha impressionato. La chiesa è bellissima. Nota positiva, però, è l'ingresso gratuito, che qui a Lecce manca per le chiese più famose, tutte a pagamento.Visita consigliata, anche se, a mio parere, non sorprendente. Il modello di una chiesa di Roma, la chiesa madre dell'ordine dei Teatini, ha ispirato l'elegante e spettacolare facciata di Lecce. I Padri Teatini la costruirono tra il XVI e il XVII secolo. L'interno è quasi completamente privo di decorazioni, tranne i ricchi altari barocchi decorati in bassorilievo.

Ci sono tre cappelle laterali con copertura a cupola e comunicanti tra loro, con una sola navata e pianta a croce latina. All'interno si può vedere l'altare dedicato a Carlo Borromeo e a Sant'Oronzo. Il Teatino progettò l'edificio e il convento fu attivo fino al XIX secolo. Le effigi dei Teatini sono state riprese sulla facciata della città perché erano i patroni della città dall'epoca bizantina fino alla metà del XVII secolo. Anche se è un classico esempio di barocco leccese, la facciata e l'interno sono prevalentemente bianchi.

Ci sono statue e dipinti in questa chiesa. Da vedere. La chiesa è nel centro storico di Lecce. L'altare principale è bello e luminoso. La navata ha tre cappelle ai lati comunicanti tra loro, ognuna con il proprio altare. La facciata è caratteristica delle chiese dell'epoca e porta il logo dei Teatini.

SantOronzo è stato ufficialmente nominato patrono di Lecce. Il centro storico di Lecce fa tappa alla Chiesa di Sant'Irene. La chiesa ha una facciata dalle classiche linee barocche e un interno ricco di decorazioni come la maggior parte delle chiese di Lecce.

Una delle ultime realizzazioni di Francesco Antonio Zimbalo, zio di Giuseppe, è l'altare di Sant Oronzo. Un uomo legò una donna a un cavallo e la uccise. Il morso alla mano ricevuto dallo stesso cavallo provocò la morte di Licinio. La chiesa rimase aperta al culto nonostante la soppressione del convento dei Teatini. C'è una finestra ariosa nella parte centrale della parte superiore. La ragazza fu circondata da idoli pagani e distrutta dopo la sua conversione a Timoteo. Il governatore romano Ampelio invitò la donna all'apostasia dopo la conversione di massa. Sul muro c'è un quadro che rappresenta il Trasporto dell'Arca Santa, un capolavoro di Oronzo Tiso, che fu visitato dal re Ferdinando IV di Borbone nel 1797. Fu la patrona di Lecce fino al 1656, quando fu sostituita da Sant'Orazio. Sopra il timpano della nicchia c'è una lupa con un leccio, il simbolo civico di Lecce. Pregava per il ritorno del padre. Sotto la tela dell'altare ci sono busti di santi con reliquie, dipinti nel 1639 da Giuseppe Verrio. L'interno, a forma di croce latina e ad una sola navata, è più sobrio del prospetto esterno, presentando su ogni lato tre profonde cappelle, con volte ellittiche illuminate dalla luce naturale, riccamente ornate e fornite. Il tutto è completato da un frontespizio triangolare con lo stemma della città. La chiesa è dedicata a un santo leccese, ma di lui non si sa molto: secondo la leggenda, nacque a Lupiae in una famiglia pagana e all'età di sei anni fu rinchiuso dal padre.

La chiesa barocca è molto ampia e profonda, l'altare principale è molto bello, e quelli secondari sono anche molto belli e danno un senso di piacere e spettacolare.

È dedicata al santo patrono della città. La chiesa ha una facciata imponente e una croce latina nella navata. Il centro storico di Lecce è arricchito da una delle belle chiese barocche. È ben decorata e luminosa.

Assolutamente da visitare. Una bella chiesa con una facciata imponente e un interno austero e luminoso, ma iper-decorato in ogni altare laterale con lavori in pietra così accurati che sembrano merletti e con statue e dipinti di buona qualità.

È consigliato a coloro che amano rivivere la nostra storia. Il centro storico di Lecce si trova lì. La navata centrale ha dipinti con colonne. L'opera d'arte barocca è bellissima.

Non c'è uno scivolo per i disabili con sedia a rotelle. Il luogo di preghiera ha una bella facciata barocca ed è facile da raggiungere per i turisti.