Una casa con un numero abnorme di torce sui muri, una casa senza persiane durante il giorno, e una casa con una porta che si apriva sempre quando una persona incappucciata bussava. Era una casa di tolleranza, che apriva le sue porte di notte a coloro che volevano divertirsi e non preoccuparsi della vita quotidiana. Qualcuno ricorda che una piccola striscia di strada sopra l'acqua fu costruita nel 1246. C'era un piccolo cimitero dietro l'abside di San Daniele. C'è solo una cosa che spicca in quell'ambiente, ed è un ponte, un bel ponte, ad un solo arco, con parapetti bassi di porfido grigio, un ponte come tanti altri che attraversa il canale e porta ad una piccola piazza. Una donna vestita in modo vivace lo apriva in un lampo, facendo entrare un ospite e poi lo chiudeva in silenzio per assicurarsi che nessuno stesse guardando. Al suo fianco, una casa cupa e squadrata, che assomigliava più a una fortezza che a uno degli esili ed eleganti palazzoni che sorgevano in quel periodo nel Centro Storico, si affacciava sulle acque del canale. Camminando lungo via Del Santo, gli edifici medievali si aprono improvvisamente in uno slargo che si affaccia sul piccolo muro di riviera Businello, che è un piacevole angolo della città.