La chiesa è annessa ad un convento francescano, molto semplice e molto carina.È una delle pochissime chiese che celebra la Santa Messa alle 10:00 del mattino e si trova sempre qualche sacerdote per le confessioni.Si trova in pieno centro di Pordenone e si può usufruire dei parcheggi a pagamento che sono alle spalle del convento.Attenzione al parcheggio il mercoledì ed il sabato mattina che è decisamente più difficoltoso per la presenza del mercato cittadino.Se la recensione ti è sembrata utile, per favore clicca sulla manina, grazie.
Perpetua Slightam
L'ha costruita la Confraternita dei Battuti. Si trova nella piazzetta ed è arricchita da diverse opere artistiche, tra cui gli affreschi trecenteschi, il portale in pietra e il Crocifisso ligneo che ha dato il nome all'edificio sacro, un tempo annesso, con il nome di Santa Maria degli Angeli, alla città.
Yevette Mcgrory
La chiesa di Santa Maria degli Angeli è detta anche Chiesa del Cristo per lo stupendo crocifisso intagliato e policromo, recentemente restaurato, che troneggia sull’altare maggiore, commissionato nel 1446 a Giovanni Teutonico.L’edificio, costruito nel XIV secolo, fungeva da cappella al vicino ospizio-ospedale dedicato a Santa Maria degli Angeli, fondato dalla confraternita dei Battuti che aveva la sede proprio di fronte all’ingresso della chiesa. La chiesa conserva ancora numerosi affreschi trecenteschi di maestranze diverse e poi degli inizi del ‘500 (Santa Barbara di Gianfrancesco da Tolmezzo). Il portale d’ingresso, scolpito in pietra d’Istria, fu commissionato al Pilacorte nel 1510.Nel 1665 l’edificio diventò cappella del monastero delle monache agostiniane e, quando queste si trasferirono nel convento dei domenicani, nel 1760 circa, tornò ad essere la cappella dell’ospedale. Nel 1760 subì varie modifiche architettoniche che le conferirono l’attuale aspetto neoclassico: venne murato il rosone della facciata e le finestre a sesto acuto, l’aula fu ampliata e la copertura fu sopraelevata.Gravi danni strutturali all’immobile furono provocati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, da cui si salvarono solo i muri laterali.La chiesa fu presto ricostruita e riaperta al culto nel giugno del 1946 dal vescovo Vittorio D’Alessi. Nel 1947 l’artista Tiburzio Donadon dipinse sul soffitto laffresco dellAssunta, in sostituzione dell’opera precedente di Pietro Venier, distrutta dai bombardamenti.Durante i restauri realizzati tra il 1967 e il 1968 fu portato alla luce un affascinante ciclo di affreschi a tema sacro, databile al XIV secolo.A seguito del terribile terremoto che colpì il Friuli nel 1976, la chiesa subì un ulteriore restauro architettonico che le restituì la fisionomia che possiamo ammirare ancora oggi.(sic) Comune di Pordenone.
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