La chiesa di Santo Stefano è quasi invisibile a chiunque cammini lungo la stretta via dei Neri. Il suo corpo è stretto nel tessuto urbano ed è privo di facciata. Alcune ricche famiglie empolesi fornirono un sostegno finanziario che permise il rapido completamento e l'abbellimento con arte di valore. Nonostante gli ingenti danni causati dalla seconda guerra mondiale, il campanile è stato completamente distrutto e non è stato ricostruito. La struttura architettonica è rimasta quasi invariata nonostante la ristrutturazione nel XVIII secolo. Due grandi oratori definiscono la pianta della chiesa. Massicci pilastri scandiscono l'interno in tre navate con cinque cappelle a sinistra e quattro a destra. È anche interessante vedere un frammento di "natura morta" dei primi tempi del Rinascimento. La Chiesa di Santo Stefano è un'enciclopedia dell'arte fiorentina del XV secolo. Ci sono "l'Annunciazione", un capolavoro in marmo di Bernardo Rossellino, e "Storie della Vergine", un bellissimo dipinto su legno di Lorenzo di Bicci. Questo documentario evidenzia l'importanza di questa chiesa nel panorama artistico del Rinascimento toscano.