Il santuario fu creato dallo strappo prodigioso di un affresco di campagna (raffigurante la Pietà) il 24 aprile 1583. L'arcivescovo di Milano San Carlo Borromeo ordinò a Pellegrino Tibaldi di progettare la chiesa. La costruzione iniziò l'anno seguente e fu completata tra la metà e l'inizio del XVIII secolo. Carlo Giuseppe Merlo si occupò della cupola e Giulio Gallori fu responsabile del progetto. Leopoldo Pollack disegnò la facciata neoclassica. All'interno si trovano pregevoli opere di pittori lombardi come la tela di Camillo Procaccini nella cappella Simonetta e gli affreschi del Morazzone.

Per coloro che vogliono imparare, sono disponibili sacerdoti oblati e diocesani. Ottima posizione per gruppi e soggiorni anche brevi, così come l'accessibilità alla vicina stazione ferroviaria e alla tangenziale. Il complesso del barocco ambrosiano è monumentale.

La prima cosa che ti lascia senza parole è la grandezza del luogo, è ampio e la cupola è alta. Gli affreschi sono dappertutto. La navata centrale dà l'idea di infinito. Il numero di confessioni mi ha colpito.

La struttura del santuario è affascinante, soprattutto il suo interno, ricco di affreschi e monumenti ecclesiastici.

C'è un luogo che conserva la memoria di un immenso affetto per l'uomo da parte di Dio e di Colei che, ancora oggi, non cessa di vegliare su ogni figlio che agonizza su una croce.

Sono andato nel santuario e ho sentito la storia della chiesa, che era molto interessante. I proiettori non ci sono più.

Il Santuario della Madonna Addolorata è aperto a chiunque voglia migliorare e ascoltare la parola di Dio.