Della prima costruzione benedettina rimane solo la cripta. È bella e la più importante di Faenza per la sua integrità e antichità. È composta da tre stanze. Una delle fasi di costruzione risale al VII - VIII secolo, l'altra al XII - XIII secolo. La chiesa attuale fu ricostruita completamente nel 1771-74 da un autore sconosciuto. Fu aggiornata con le primissime innovazioni neoclassiche (viene citato il nome e l'età di Giuseppe Pistocchi, un giovane che probabilmente fu assistito da maestri romani; tuttavia i documenti riportano solo il nome di Gioacchino Tomba, un capomastro faentino, basato su cartoni provenienti da Roma). La facciata è intonacata con elementi ornamentali in pietra, stucco e terracotta. È incorniciata da due coppie di paraste. Oggi manca il timpano originale alla sua sommità. Linterno ha una straordinaria ricchezza decorativa. Presenta un impianto lontanamente imparentato con Borromini, ma complicato da influenze di Piranesi. 125-129) e la rara e moderna pala d'altare con Morte e gloria di San Benedetto, realizzata nel 1993 da Pietro Lenzini per essere utilizzata sull'altare del transetto destro.