Una petizione è stata inviata al Vescovo Mons. dai cittadini anziani di Fontanelle verso la fine degli ultimi 50 anni. Emilio Biancheri chiedeva che si tenesse una funzione religiosa nella zona. Fontanelle era all'epoca un villaggio rurale del comune di Riccione. Faceva parte della parrocchia di S. Martino che aveva sede nella vecchia chiesa del paese. C'erano circa 300 famiglie nella zona, di cui più di 30 erano famiglie di coloni. La maggior parte di coloro che frequentavano la chiesa erano donne anziane, con alcuni ragazzi e uomini di età sufficiente per ricevere i Sacramenti. Tuttavia, il Vescovo aveva già pianificato di costruire una parrocchia a Fontanelle, tenendo conto dell'aumento della popolazione dovuto alla costruzione della zona. Furono fatti dei sondaggi per determinare l'ubicazione della chiesa. Fu richiesto il terreno di via Puglia, insieme ai due parcheggi e ai campi sportivi. Tuttavia, i proprietari si rifiutarono di lasciarlo andare. Un sacerdote fu incaricato di organizzare il servizio religioso anche se nessuna struttura era pronta. Don Gino Mordini, che era il parroco di S. Martino, XX, fu chiamato ad organizzare la funzione religiosa. Egli accettò più che altro per obbedienza ed entusiasmo. Secondo il consenso politico dell'epoca, la maggioranza della popolazione locale era "rosso scarlatto", e c'era una forte ostilità verso la Chiesa in generale e verso i sacerdoti. Tutti furono messi a proprio agio dal carattere gentile e accogliente del sacerdote. Don Gino organizzò il culto nell'ex falegnameria di Armando Silvagni. Egli era morto poche settimane prima. Si trova accanto all'attuale magazzino di materiali edili "Del Magno" lungo la statale. Tutti gli arredi erano forniti dal vecchio altare e da una pianola presa dalla vecchia cappella Ceccarini. Inoltre, panche da refettorio e panche dalla Colonia Clementoni demolita, che si trovano tra via Lucania (e l'attuale farmacia comunale). Don Gino celebrava la messa in questa chiesetta. Usava la chiesa San Martino per matrimoni, battesimi e funerali, come da accordi con Don Alfredo Montebelli, il parroco. Gli fu concessa una stanza per dormire, un armadio per il suo ufficio e del cibo. Posso confermare che la nostra vita parrocchiale è sulla buona strada con la prima Santa Messa, che fu celebrata nella casa di Silvagni la domenica 7 ottobre 1962.

Chiesa moderna costruita alla fine degli anni '60. È incastonata come un piccolo gioiello nella bellezza del paesaggio sardo. La chiesa ha movimenti ondulati e un esterno bianco e forte che ricorda i trulli pugliesi. Tuttavia, i materiali di finitura originali (granito e ginepro in primis) sono unici nella zona. È un bel posto che si affaccia sulla marina di Porto Cervo. Bellissime le panchine in ginepro che danno alla chiesa un profumo sardo unico. Belle anche le opere e l'arte, due sciole sulla facciata anteriore, un quadro del 600, e un organo napoletano che risale al 600. Se avessi il dono e la fede di sposarmi qui, lo farei. Bella è anche la storia di come il principe arabo proprietario diede il suo terreno ad un musulmano per costruire una chiesa. Questo è stato fatto con unottica massimo rispetto per tutte le religioni e responsabilità condivisa .....

Semplice ed essenziale, ma non per questo scarso. Le linee ricordano il mare. La chiesa ha un grande effetto. C'è un'ottima vista sul nuovo porto e qualche minuto di aria fresca. La chiesa non è frequentata dai turisti. C'è una scala che vi permetterà di raggiungere la chiesa a piedi molto più velocemente della strada.

Una piccola chiesa bianca perfettamente inserita nellambiente circostante.molto frequentata almeno nei giorni festivi dai locali ma soprattutto dai tanti turisti che il giorno di Pasqua erano davvero numerosi.

La domenica si celebra una messa molto popolare tra i locali e i turisti. La musica sarda si sente tra il bianco delle pareti e il legno interno della chiesa. In estate ha diverse aperture.

Vista panoramica sul porto turistico di Porto Cervo.Chiesetta deliziosa dallarchitettura molto particolare, dallaspetto rurale, senza sfarzo.Con la sua elegante semplicità trasmette lidea di pace e compostezza mistica, quasi in contrasto con la sua location!

La sua architettura e la sua posizione in un punto panoramico da cui si ha una bella vista del porto e dello Yacht Club Costa Smeralda lo rendono meritevole di una visita.

Sono rimasto stupito dalla sua bellezza. Merita una visita. La chiesa è molto unica. Splendida così come il panorama che la circonda.

Una Chiesa che fatica a trovare i suoi discepoli moderni è completa da molte persone. C'è un bellissimo luogo di culto a Porto Cervo.

Questo è molto elegante e semplice. La chiesa è unica e diversa dalle tradizionali chiese italiane.

La chiesa si trova su un promontorio panoramico che domina il porto. Fate un salto se siete in zona.

C'è un dipinto di una Madonna di El Greco. Da non perdere. L'architettura ha una vista sulla marina.

Bellissimo! Il prete è accogliente, ben curato e vissuto, e non ti manda a quel paese. La vista è bellissima.

Anche se la messa viene celebrata nella piccola chiesa accanto, è ancora bella e accogliente. I momenti di riflessione e di raccoglimento sono forniti dalla chiesa grande. Attraverso le loro omelie, i parroci sono in grado di spiegare e far capire la parola di Dio.

Lo stile francescano e la chiesa sono molto belli, anche se attualmente è in ristrutturazione. Raccomando di visitarla in circa 2 o 3 mesi per poterla vedere in tutto il suo splendore.

Anche se la Santa Messa si è tenuta nella cappella a causa della forte grandinata di giorni fa, la chiesa è ancora bella.