Tutti gli abitanti della zona conoscono la Chiesa del SS Crocifisso come la chiesa del Calvario. Si trova in cima al Sacro Monte Calvario - patrimonio dell'Unesco - non lontano dal centro di Domodossola. Si può raggiungere anche in auto. Tuttavia, il percorso più iconico e suggestivo è quello che segue una larga mulattiera, nota come Via Crucis, costruita nel XVII secolo. È fiancheggiata da stazioni che ripercorrono il Calvario di Cristo con statue di legno recentemente restaurate. La piccola chiesa in cima è caratterizzata da un grande crocifisso e due cappelle laterali. Queste cappelle sono decorate con rappresentazioni artistiche fatte da sculture che si fondono con gli affreschi delle pareti, permettendo una sorta di passaggio da due a tre dimensioni. Ampi spazi terrazzati permettono di ammirare la bella vista di Domodossola dall'esterno. È possibile percorrere la collina ed esplorare il bosco, ma la primavera e l'autunno sono le stagioni migliori.

La chiesa contiene il grande Crocifisso, un autentico capolavoro di scultura lignea del XVII secolo. Questa è l'attrazione più attraente per i cittadini di Cutro.

La parrocchia è gestita dai frati francescani dell'adiacente convento. Ruota attorno alla figura miracolosa conosciuta come il Santo Crocifisso, opera lignea di Frate Umile da Petralia Soprana risalente al XVII secolo.

Frati Minori di CalabriaCrocifisso Di Cutro 1Questo squisito crocifisso fu scolpito da Fra Umile Pintorno di Petralia nel XVII secolo. Dopo aver abbozzato la statua, Fra Umile iniziò a modellarla usando la visione artistica che gli aveva suggerito con intensità. Contemplava la sua opera e pregava per le sofferenze di Gesù durante la sua crocifissione. La leggenda narra che Fratel Umile, che non era in grado di fare la testa, invocò l'aiuto del Signore il Venerdì Santo. Si addormentò, esausto. Si svegliò e guardò la scultura, gridando per un miracolo. La testa era stata scolpita e fu messa sul corpo di Cristo. Nel 1940, la scultura fu dichiarata "monumento nazionale" e restaurata nel 1999. Secondo la leggenda popolare, nel 1861 ci fu una grave siccità che colpì gravemente i raccolti di cereali. I contadini si rivolsero ai frati del santuario e il Santo Crocifisso diede loro la pioggia desiderata. In segno di penitenza monsignor Antonio Pitera, primeiro della collegiata, decise di portare la statua in processione per le strade del paese. Infine, la pioggia fermò la siccità e salvò il raccolto. Più tardi, la festa del Santo Crocifisso divenne la festa patronale nazionale, che si celebra ogni anno il 3 maggio.