Mi aspettavo di più dall'interno, che non è molto più dell'altare del presbiterio in legno intagliato e dorato con gradini in marmo nero intarsiato. Il resto dell'interno è piuttosto ordinario. Forse è stata la serata buia che ha reso la visita meno memorabile. I tre dipinti del presbiterio erano troppo scuri per poterli distinguere dai due moderni. È meglio lasciare commenti. Curiosa la teca per i morti di peste del 1600, dove sono esposti diversi teschi.

Sono state apprezzate le omelie di don Michele, l'attuale parroco. Una bella chiesa barocca, senza opere d'arte degne di particolare valore, è stata danneggiata da un incendio qualche anno fa, e l'organo è annegato nello spegnimento.

Speriamo che nel 2022 sia ancora aperta. La diocesi non ama investire in manutenzione e restauro.