La chiesa di San Pier Maggiore, Pistoia, risale all'epoca longobarda (VIII secolo), ed è dedicata a San Pietro e San Paolo. Era così importante in passato che le fu dato il nome di Porta Sancti Petri, e ospitava un rituale molto insolito. La magnifica facciata della chiesa in marmo bianco e verde conserva lo stile romanico. Utilizza il disegno pentapartito con decorazione bicromatica. C'è anche una fantasiosa selezione di temi illustrati e repertori decorativi che sono unici a Pistoia. L'architrave centrale ospita Gesù mentre dà le chiavi e le chiavi a San Pietro. Questa è un'opera dell'Officina dei Guidi, che era attiva tra Pistoia, Lucca e Pistoia. Purtroppo Linterno fu distrutta quando fu ricostruita da Tommaso Ramignani in stile barocco. La chiesa è ora chiusa al pubblico. Questo può essere perché il culto è stato abbandonato o perché si è voluto dimenticare l'insolito rituale cristiano che aveva luogo tra queste mura. Secondo un documento del 1561, questa chiesa ospitò il matrimonio mistico tra il nuovo vescovo e la badessa del convento San Pietro. Questo evento fu "attivo" fino al XVI secolo e si pensava che rappresentasse l'unione simbolica del vescovo appena eletto con una donna che rappresentava la Chiesa di Pistoia. Veniva eseguito con un rituale ben preciso che richiamava antichi culti pagani dove l'unione tra uomo-donna aveva il valore aggiunto di Dio.
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