Una delle chiese più importanti del Molise. Fu costruita nel XVI secolo e si crede che sia collegata al monastero benedettino di S.Maria de Foras. Ospita notevoli dipinti di scuola napoletana, tra cui il monaco posseduto, di San Benedetto, e la tela raffigurante le tentazioni di Sant'Antonio Abate, di ispirazione fiamminga, dietro l'altare maggiore. Gli arredi sono di stile barocco, come le elemosine intarsiate o dorate, che furono smontate dalle truppe francesi in epoca napoleonica. Da notare la presenza della statua di Di Zinno.

La chiesa fu costruita nel 1572 per servire i bisogni dei poveri di Campobasso. Ci sono due altari con dipinti dei maestri napoletani Caravaggio e il padre del famoso pittore Francesco Solimena. Sulle pareti ci sono 4 altari di legno ricoperti d'oro. L'artista campobassano visse nel 700 e dipinse affreschi sulle pareti della chiesa, che conserva una statua di San Francesco. L'altare e la statua lignea del 500 sono dedicati a Sant'Antonio Abate, che è raffigurato in nove piccoli quadri. Sulla cimasa a sinistra dell'altare c'è un dipinto dedicato a San Benedetti. Le opere all'interno sono alcuni dei migliori esempi di arte barocca.

La più antica chiesa di Montagnana è raggiungibile a piedi, anche se la pusterla pedonale è stata aperta negli anni '20. Risale almeno al XII secolo. Un tempo era un convento degli Antoniti o Frati del Tau, che si dedicavano all'ospitalità e alla cura dei pellegrini e dei malati.

La chiesa di Sant'Antonio Abate si trova a Grosseto, vicino alla villa granducale di Alberese. La chiesa è aperta al pubblico solo per un breve periodo la mattina della Domenica delle Palme per la benedizione degli ulivi che precede la processione verso la chiesa parrocchiale. Dopo l'abbandono della vicina Abbazia di San Rabano, sui Monti dell'Uccellina, si rese necessaria la costruzione di questo edificio religioso. Ciò comportò la temporanea assenza di chiese nella zona. L'edificio religioso fu abbandonato nel XVII secolo e subì un successivo declino. L'intero complesso di Alberese fu consegnato ai Granduchi di Toscana nel XVIII secolo, che iniziarono il processo di ristrutturazione.

Non è di alto significato storico-artistico (essendo di recente costruzione, quasi ricostruita da una chiesa preesistente di cui non è rimasto nulla), ma è un luogo di culto per i credenti, ben gestito dall'attuale parroco. Questa parrocchia comprende anche la chiesa San Domenico Maggiore (situata a Cartaromana).

È cambiato nel tempo purtroppo...le persone rimangono sempre le stesse, ma sono diverse nei modi. I giovani non sono da meno...anzi, i classici credenti sono arrivati senza mai lasciare ....peccato! E' così!

Il culto nella tradizione semplice, vissuto in comunità secondo la tradizione più popolare, ma con un occhio alle realtà moderne in evoluzione.

Una delle più belle chiese di Messina costruita dopo la ricostruzione del terremoto del 1908. Fu costruita al posto dell'Annunciata dei Teatini che fu distrutta. Quest'opera manifesta di Guarino Guarini è un modello per molte chiese del Val di Noto che furono ricostruite dopo il 1693. È unica in quanto sposta l'ingresso sul vertice di un isolato, a differenza di altre strutture ecclesiastiche messinesi a pianta centrale. La pendenza e la conformazione del lotto originale sono state utilizzate per creare il progetto. Si apre con una bella scala semicircolare che conduce al pronao d'ingresso. L'intero progetto è chiaramente ispirato all'architettura di Juvarra, in particolare a Superga. Questo può essere visto nella struttura di una cupola e nella giustapposizione tra il campanile, la casa parrocchiale e la chiesa. Il problema della recinzione laterale non è ben risolto.

Molti turisti se ne vanno dopo aver fatto qualche foto. È aperta dalle 7 alle 11. La chiesa ha una struttura arrotondata.

È bello al mattino presto, quando le luci non sono accese. Una piccola chiesa favorisce la preghiera e il raccoglimento intimo.

Una piccola, bella e mistica chiesa è aperta durante il mese di gennaio. È chiusa negli altri periodi dell'anno. Vale la pena di fermarsi il 27 gennaio, quando si celebrano le feste del Santo con cerimonie religiose e vecchi rituali locali come il falò, la benedizione degli animali e la processione.

Chiesa moderna, piccola, non molto bella architettonicamente, ma ricca di fede, di spiritualità e per la grande devozione degli abitanti di Cicciano al grande santo Sant'Antonio Abate.

La combinazione di diversi stili crea una potente impressione visiva e spirituale. Belle opere che sono state ben restaurate. È un must-see da un punto di vista artistico e un'esperienza profondamente toccante per gli esseri umani. Turismo e spirito possono coesistere in armonia. È particolarmente interessante per coloro che sono appassionati dell'arte del XIV secolo.

La chiesa di Sant'Antonio Abate sarebbe bella, almeno dall'esterno. Purtroppo non è aperta il sabato, che è l'unico giorno in cui posso visitarla. Questo merita due stelle.

La chiesa barocca fu costruita nelle vicinanze dell'ospedale di San Giovanni di Dio, che era ancora in via Manno. Una statua del santo patrono dei malati si trova in una delle cappelle. La statua di Sant'Antonio Abate si trova sopra l'altare. Proveniente dall'Egitto. La chiesa ha ricevuto l'antica statua qualche anno fa dopo essere stata restaurata. Porta un bastone e un vangelo. Ha il fuoco e il maiale ai suoi piedi. Simboli di tentazione e distrazione. Il santo vede davanti a sé e si muove indipendentemente da ciò che lo circonda. Il teschio del santo si trova accanto all'altare. Questo gioiello non è quello che ci si aspetterebbe in una strada commerciale trafficata.

Sant'Antonio Abate. Da visitare completamente... Era nel centro di cagliari. La chiesa è vecchia. Affascinante. C'è una sede di una confraternita dell'arco.

È lontano dalla folla e dalla calca, che è solo a due passi. In questa chiesa c'è un'arciconfraternita a lei dedicata che è esistita prima della chiesa stessa. Una delle opere di Lonis si trova al centro della chiesa. La storia si può trovare nell'opuscolo, che si può trovare in molte lingue. Si possono vedere altre opere appartenenti alla confraternita nella sacrestia. Una delle cappelle laterali è dedicata alla Madonna dell'Itria. Un nucleo originale sembra esistere dal XIV secolo come cappella dell'ospedale cittadino, motivo per cui la chiesa si trova in questa posizione. Uno stemma ci dice che la chiesa era presieduta dai Cavalieri di San Giovanni di Dio, il sacerdote portoghese e fondatore dei Fatebenefratelli.