Il museo ha mantenuto la posizione originale voluta da Emanuele Barba, cioè un unico ambiente che funziona come una stanza piena di meraviglie. Le collezioni del museo (ceramiche e animali imbalsamati, minerali e reperti archeologici di diverse epoche) sono esposte in vetrine che purtroppo non sono ben illuminate e non hanno una classificazione temporale. È notevole vedere la balena e la collezione di feti deformi. Questo aspetto da solo vale una visita. Biglietto 3 euro con spiegazioni

Museo con una stanza che ha una disposizione antica in armadi antichi. La collezione più impressionante è quella dei feti in formalina. Si trova in una stanza separata, che si può scegliere di non visitare.

Il personale non formato sta dando informazioni storico-archeologiche errate. L'evoluzione del museo non ha ancora avuto luogo. Collezione interessante. Gli oggetti sono disordinati e male illuminati, per non parlare della loro classificazione e datazione approssimativa. La situazione del patrimonio culturale italiano è già tragica.

Lo scheletro di balena al centro della sala è molto interessante, raro e prezioso, e il giovane e preparato custode ci ha mostrato tutto, e consigliato sul proseguimento del nostro tour di Gallipoli.

Alle prime donazioni se ne aggiunsero altre provenienti dai conventi. Il Museo fu preso in consegna dallo scienziato e insegnante Emanuele Barba. Carmine Font donò i suoi libri alla città nel 1823 e fondò il Museo. Da visitare.

C'è una piacevole sorpresa nel centro di Gallipoli. C'è molto contenuto storico, dall'antica Roma a epoche più moderne. La ragazza alla cassa era cordiale. C'è un museo molto particolare.

Se siete sensibili, potete vedere la stanza sei feti. Alcune stanze non erano visitabili a causa di lavori di ristrutturazione.