Le ragazze al bar sono simpatiche. L'aspetto e la gentilezza delle ragazze fanno la differenza. Si va all'ospedale per un momento di dolore. Mi ha sorpreso che le recensioni di Willy1 non si siano firmate. Conta molto. Non si può avere l'attenzione di un bistrot sulla Senna perché questo è un grande bar in un grande ospedale.

In fila per pagare e avere lo scontrino, si arriva alla cassiera, che ti darà il dovuto e poi ci si dirige al bancone per assistere allo spettacolo. Devi portarlo nel contenitore refrigerato, devi fare la fila e aspettare che si apra la cassa, devi pagare un euro e cinquanta centesimi, e la ragazza ti dirà se vuoi un sacchetto o no. Questo quadro desolante dei facinorosi con il San Vito è ammorbidito da alcuni nuovi arrivati, che sono calmi e gentili. Un gruppo di bariste esagerate si incrociano in stile giostra medievale con bicchieri di plastica con caffè e cose varie che ti sbattono davanti. Se compri una confezione di gelato, ti fa venire le allucinazioni. Guardate quello che avete visto. Sono d'accordo che nelle ore di punta bisogna trottare, ma presumo che chiunque sia disposto ad aspettare qualche minuto in più solo per vedere meno sarabande, facce trasfigurate e allucinate, sguardi tristemente seri, meno arroganza o frasi scortesi dette in certe occasioni. Se vai alla vetrina per prendere la brioche, la ragazza con uno sguardo inquisitorio ti chiede il ripieno, e poi te lo porge con una mossa quasi pugilistica. Sanno cosa sono, ma sono in lizza per conquistare il loscar del montanaro? Il gestore dovrebbe pensare a qualche corso di formazione di buone maniere e yoga per le ragazze e convincersi ad abbandonare i suoi piani per fare concorrenza al bistrot di Cavanacciolo, non ci sono le condizioni per ora. La speranza è dietro di voi che entrate!