Il Museo Diocesano di Arte Sacra è stato costruito nel 1991 e aperto al pubblico nel 1995. Si trova a Pordenone, presso il Centro Attività Pastorali. È stato progettato da Othmar Barth nel 1998. Si tratta di un'organizzazione unica e formale che permette ai visitatori di vedere i numerosi nuclei di affreschi e sinopie, così come i dipinti su legno e tela, le sculture in vetro e legno e pietra, gli argenti e le stampe, i paramenti liturgici. A causa dell'unicità del Museo, è necessario organizzare il museo per soggetto (disposto cronologicamente), e per destinazione (permettendo la testimonianza delle pratiche sacramentali e della devozionalità). La collezione di dipinti, statue e arredi del Museo, che spazia dal VII secolo ad oggi, è il risultato di molti artisti (dagli scultori Alvise Casella e Giovanni Martini ai pittori Pomponio amalteo, Francesco Guardi e Nicola Grassi ai pittori Michelangelo Grigoletti e Michelangelo Grigoletti). Cerca di conservare le attestazioni di origine locale e ricorre alle aree geografiche contermini per colmare le lacune dell'iconografia. Le collezioni del museo sono il risultato di depositi antichi, donazioni o custodia. Le collezioniL'ingresso del museo espone una selezione di materiali. In particolare, una Madonna col Bambino in alabastro (inizio sez. XVI) che ripropone simulacri della Madonna di Trapani, e un Vesperbild di maestro friulano-veneziano (XV-XVI). Il soppalco o sala rialzata contiene sinopie e affreschi di San Pietro di Cordenons (due teste romaniche del 1260 ca.), Maniagolibero e Pordenone-San Marco, frammenti del ciclo Santa Dorotea 1340 ca. Attestando la ricchezza e la bellezza delle decorazioni. Attestante la ricchezza e la varietà delle decorazioni. La sala sottostante contiene disegni e modelli architettonici, oltre ad alcuni Bronzi sacri. La stanza sottostante contiene disegni e modelli architettonici, nonché alcuni Bronzi sacri. Le stampe e i disegni sono conservati in stanze separate. Una stanza del Seminario Vescovile è dotata di un laboratorio per la riparazione dei tessuti e di una stanza per i paramenti. La maggior parte del materiale proviene dalle parrocchie che sono state abbandonate. Ci sono anche donazioni, acquisti e depositi a lungo termine da istituzioni e privati. Nel Seminario Vescovile è stata allestita una stanza per i paramenti e un laboratorio per il restauro dei tessuti.

L'ingresso è gratuito. La mostra attuale è difficile da usare. Ci sono tre sezioni nel museo: scultura, pittura e gioielli. Ci sono opere di valore nell'edificio.

Il museo contiene importanti collezioni. Dall'interno, è possibile accedere alla sorprendente cripta della cattedrale. Le aperture non sono sempre programmate a causa delle ristrettezze economiche o della volontà della curia. Per fortuna la Pro Loco ha un gruppo di generosi volontari che si occupano di aprire le porte, anche se solo parzialmente.

È piccolo e carino con alcuni pezzi di valore. Non si possono fare foto e non ci sono guide stampate. Hanno paura che si fotografi il loro sistema di allarme.

Si visita la cripta della cattedrale dove si trovano i resti mortali di San Liberale. Da quelle paleocristiane a quelle più recenti, il museo presenta testimonianze artistiche e archeologiche.

Il museo diocesano di Treviso ha diverse testimonianze, sia artistiche che archeologiche di varie epoche, ma è poco pubblicizzato, perché una visita la merita sicuramente.

Mi è capitato di passare davanti a questo posto una domenica pomeriggio, solo per mangiare un boccone veloce. Si potevano mangiare solo piatti di salumi alle 14:00. Ho chiesto un toast. Hanno detto che potevano prepararlo. Mi è stato portato a casa dopo circa mezz'ora. Il pane era simile al pan-brioche. Era una combinazione terribile. La qualità e il servizio erano eccellenti, ma i prezzi sono un po' alti. Il personale al tavolo era amichevole, ma il personale del bancone no. È stato difficile ripassare di nuovo.

Si trova nel Palazzo Episcopale di Lodi. Fu inaugurato nel 1910 e fu istituito nel 1975. Vi si accede dalla navata destra della Cattedrale. Si possono vedere affreschi, dipinti e sculture del Palazzo Vescovile e delle parrocchie di Lodi. La Cattedrale contiene anche reperti archeologici e opere di oreficeria che risalgono al Rinascimento.

Era chiusa. Sono entrato nella cattedrale verso le 16, ma non c'era nessun segno di vita nonostante un cartello che diceva che era aperta ogni domenica.