Come studente universitario, chi scrive ne è stato testimone nelle primissime edizioni, poi ancora come pubblico. Un festival davvero bello, storico, che è stato il capofila di una tradizione di festival di artisti di strada in giro per l'Italia. Negli ultimi anni la partecipazione degli artisti si è nuovamente ridotta, dando una misura più contenuta al Festival ma senza ritrovare le dimensioni umane e il contatto diretto delle prime edizioni. Un po' di nostalgia per i primi anni del Festival, che erano più ingenui e liberi, rispetto alle edizioni successive, più strutturate, che a volte si trasformavano in un grande parco divertimenti a cielo aperto. Spero che questo momento di crisi possa essere il segno di una nuova qualità nella proposta.

Quest'anno è stato davvero deludente. Non sono andato in città solo per vedere i buskers. Tutto era più ordinato con questa organizzazione. Pensavo che avrei visto più eventi e artisti. Ci sono pochissimi artisti di strada.

Bello come sempre Comacchio! È stato come andare ad un concerto. C'è un'anteprima a Comacchio. La libertà e la magia dei Buskers hanno dato i loro frutti.

Sarà a pagamento nel 2020. Nel corso degli anni, ha perso appeal e ora è fuori dall'abitudine. Era peggio anno dopo anno.