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Palazzo Asmundo - Museo

Address: Via Pietro Novelli, 3, 90134 Palermo PA
Telefono: 335 668 7798
Recensioni: 7
Valutazione complessiva: Bene
Premiato
4
Bene
2
Media
1
Male
0
Terribile
0
Lunedi 09–16
martedì 09–16
mercoledì 09–16
giovedi 09–16
Venerdì Chiuso
Sabato Chiuso
Domenica Chiuso

Recensioni (7)


Favata

Un bel palazzo nobiliare, situato nel pieno centro storico, di fronte la Cattedrale.Acquistato nella prima metà del settecento da Giuseppe Asmundo Paterno, marchese di Sessa, e interamente ristrutturato dall architetto Salvatore Attinelli.Alla fine dell ottocento la proprietà passa alla famiglia Siracusa, che aggiunse una terza elevazione, e dopo alcuni anni viene trasformato in Hotel Rebecchino.Il palazzo ha saloni affrescati da Gioacchino Martorana nel 1764, e stucchi di scuola serpottiana. Vi sono collezioni di porcellana siciliane e francesi, cartografie e carrozze.Il secondo e terzo piano sono adibiti a abitazioni, mentre il piano nobiliare a museo e ad eventi.
Roumell

Visitatelo! È già mezzogiorno e stai pranzando in un vero museo nelle sale del piano nobile, paghi poco e sei circondato da libri antichi, carrozze, argenteria, mobili antichi e una collezione di maioliche siciliane: siamo a Palermo, questo è il Come Quando si sale al piano nobile di un antico palazzo del XVII secolo con vista sulla cattedrale di Palermo, ci sono anche le guide che ti raccontano la storia.
Leroi

Si possono vedere carrozze del 700 all'interno, così come molte collezioni di porcellane, maioliche, siciliane, mobili antichi e allingres. La Cattedrale di Palermo si trova di fronte al Palazzo e la si può vedere da un altro punto di vista. Il palazzo è bellissimo.
Erkan Conkel

Tornerò sicuramente a vederlo. Ci sono affreschi e armi meravigliose. Grazie all'iniziativa delle vie dei tesori, ho potuto visitare questo palazzo. Si può vedere la maestosa cattedrale di Palermo dal balcone della terza stanza.
Sansen

L'antico edificio ha tetti affrescati, porte originali e una collezione di porcellane e libri antichi.
Lipp Freeders

Un incanto. Una grande sorpresa. C'è una magnifica sala che si affaccia sulla cattedrale di Palermo. In occasione di un ricevimento privato, sono rimasto incantato dalla bellezza di questo luogo, dagli arredi e dalle collezioni di oggetti conservati nelle teche.
Dore

Veramente uno splendido palazzo . simbolo di palermo . La costruzione di Palazzo Asmundo risale al 1615. Venne iniziata da un certo dottor Baliano sullantica “strada del Cassaro” (odierno Corso Vittorio Emanuele), dopo lallargamento e la rettifica avvenuta nel 1567, per volontà del viceré Garcia De Toledo.Solo nel 1767 ledificio fu ultimato. “Compita videsi la nobile casa del cassaro di Giuseppe Asmondo”: così dice il marchese di Villabianca ne “Il Palermo doggigiorno”.Ledificio, prima che ne venisse in possesso il Presidente di Giustizia Giuseppe Asmundo, marchese di Sessa, era appartenuto alla famiglia Joppolo dei Principi di S. Elia.Il palazzo (ce lo ricorda la lapide ivi collocata), accolse Maria Cristina, figlia di Ferdinando III, profuga da Napoli assieme al marito Carlo, duca di Genova e di Sardegna.Unaltra lapide, posta sulla facciata principale, testimonia che in questo palazzo nacquero, rispettivamente nel 1821 e nel 1822, Anna Turrisi Colonna e la sorella Giuseppina, pittrice e critica darte la prima, poetessa la seconda.Il francese Gaston Vuiller, che ivi soggiornò per un breve periodo, menziona questo palazzo nel suo libro La Sicilia, impressioni del presente e del passato, pubblicato a Milano dai Fratelli Treves nel 1897, con queste parole: “sulle pareti tinte di un verde pallido, delle volute leggere si intrecciano capricciosamente e vanno a svolgersi sul soffitto in una cupola ornata di pitture aeree. Le porte hanno ornamenti doro opaco e doro lucido. La bellezza decorativa di questa sala che era una alcova con tende fittissime ermeticamente chiuse, mi sorprende. Questo evidentemente è un antico palazzo. La sua bellezza un po appassita alla luce viva, conserva tutto il suo splendore nella semi oscurità. Apro la finestra e mi avanzo sul balcone che gira tutto il piano e rimango abbagliato…”.Ledificio con le sue malte, gli stucchi di scuola serpottiana, gli scuri Veneziani e le porte Barocche, gli affreschi con allegorie di Gioacchino Martorana, lalcova settecentesca con i suoi putti, i suoi tralci e le tortore che intrecciano il nido d’amore, rappresenta un vero e proprio scrigno darte rendendo ancora più preziose “le sue collezioni”: i quadri, le cassapanche maritali del XVI e XVII secolo ivi esposte in permanenza; nonché le ceramiche siciliane, i mattoni di censo, devozionali ecc.; le porcellane napoletane, francesi, ecc.; i rotoli, i vasi, i ventagli, i ricami, le armi bianche e da fuoco, la copiosa documentazione cartografica e numismatica che arricchiscono volta per volta le esposizioni, ripropongono quella “Palermo Felicissima” tanto menzionata da libri e riviste antiche e moderne e tanto osannata dai “viaggiatori” di allora.

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