La chiesa si trova nel "Vulgo San Staso", al confine con i territori di Bitonto, Giovinazzo e Bitonto. Purtroppo è in pessime condizioni. Gli affreschi sulle pareti sono stati irrimediabilmente danneggiati, l'interno è stato più volte saccheggiato e le grandi chianche che formavano il pavimento sono state rimosse. Risale all'XI secolo e sorge sui resti di un'antica casa di campagna medievale chiamata "Padula". Possiamo vedere gran parte del nucleo centrale e l'ampia corte recintata. La chiesa è composta da due cupole, ciascuna poggiante su quattro archi collegati da pennacchi sferici. Ha anche una sola navata che è divisa in due stanze. Le caratteristiche chiancarelle, che sono simili a quelle dei trulli, permettono la copertura. Alcuni autori ritengono che la chiesa sia stata consacrata nel 1096 da Pietro vescovo a Giovinazzo. Altri credono che sia stata costruita nel 1055 dal vescovo Pietro II per una comunità greca. Infatti, alcuni affreschi erano scritti in greco. Avrebbe fermato Gereteo, il crociato che portava l'icona della Madonna in contesa tra Bitonto e Giovinazzo. Questa icona fu poi venerata a Corsignano, nella campagna di Giovinazzo. Sappiamo che la casa e la chiesa appartenevano alla famiglia Labini di Bitonto. Era una bella giornata, così ci sono andato in bicicletta. Il sole splendeva tra i fichi d'India e la fatica di pedalare è scomparsa come un miracolo. È stato inaspettato e soddisfacente, come un regalo di Natale per un bambino.