La sua professionalità mi ha dato la fiducia per vedere i volti e il mondo che ci circonda oggi. Dottore, le sono di nuovo grato.

La valutazione a stelle non era accompagnata da un commento. Serviva a stimolare una sana autocritica e a sfidare se stessi a fare meglio. È stato un peccato che tu non l'abbia capito e abbia usato il termine "idiosincrasia" per riferirti a un presunto paziente che non conosci. Bisogna accettare le critiche se si vuole crescere come persona, come professionista e per il bene dei pazienti. Spero che la prossima generazione di medici si ricordi che ogni paziente è una persona, non un malato, e che i medici hanno la responsabilità di trattare tutti i pazienti (anche quelli che non sono affiliati a loro). Potete cambiare il vostro atteggiamento guardando i pazienti del 1999 di cui dovete pagare le fatture. Se vi incontrerete di persona, proverete empatia. Non ci sarà bisogno che tu lo pubblichi sui social media.