Esperienza molto spiacevole. Monforte Rosina era mia madre. Aveva avuto un ictus ed era stata salvata dai medici dell'ospedale Cannizzaro di Catania. Fu poi trasferita alla clinica Basile per la riabilitazione. La malattia le aveva semi-paralizzato la parte destra del corpo, causandole problemi di linguaggio e di conoscenza. Dopo due settimane in quella clinica, è stata trasferita al pronto soccorso del Cannizzaro per una broncopolmonite. Ora è fuori pericolo grazie ai medici del Cannizzaro e spero che continuerà lì finché ne avrà bisogno. Per noi è stata una brutta esperienza, per la disattenzione del personale alla salute della mamma e per la struttura scadente che non è adatta a pazienti con malattie gravi. Lo sconsiglio vivamente e mi dispiace.

I medici sono disponibili e ancora di più verso i parenti. Nonostante sia disabile, mia mamma è stata assistita quotidianamente con la ginnastica senza mai essere trascurata e in cerca di un miracolo. Il personale è sempre presente e disponibile. La clinica che consiglierei alle persone a me più vicine è Caponetto Agatina. Lode a tuttoCaponetto Giusy Anna. Così come le infermiere.

Mi sono trovata benissimo in questa struttura. Volevo ringraziare le persone che si sono prese cura di me e mi hanno fatto sentire a casa. Ho riacquistato le mie funzioni motorie e cerebrali in 40 giorni dopo la mia grande operazione, grazie al personale medico e paramedico.

Sono stato nella clinica basile per la terza volta e non la cambierò per nessun altro. La consiglio a tutti perché i malati ne hanno bisogno. Osa N 1 e il resto sono per i malati.

Sono venuto dopo un intervento chirurgico. Il cibo povero e mal cucinato è l'unico aspetto negativo. Nei 30 giorni in cui sono stato lì, mi sono trovato bene con il personale e i fisioterapisti.

Grazie. Vorrei chiedere un favore, essendo un Oss in possesso di Attestato, come posso farvi avere il mio curriculum?

Ho visto pazienti lasciati a se stessi e rimproverati perché chiamano in continuazione. Molti non indossano maschere, compresi i medici, che ho sorpreso in una stanza chiusa senza maschera. La direttrice della struttura mi rimprovera perché sono arrivata due minuti prima della reception, o perché vengo a cercarla ogni giorno, o perché non mi saluta fuori dalla sua stanza. C'è un rapporto di uno a venti operatori di servizio. Succede che qualcuno è costretto a mangiare sporco in modo che l'odore delle feci si mischi con quello del cibo, che qualcuno piange e urla di voler morire, e qualcun altro suona il campanello di chiamata per ore invano. Non consiglio questa struttura. La colpa non è del personale infermieristico o di assistenza, ma del loro numero esiguo che li costringe a stilare classifiche di intervento. I medici ricevono un rapporto negativo: frettolosi, anempatici, arroganti e presuntuosi.