Le rive del fiume Meschio videro un significativo sviluppo industriale all'inizio del XX secolo. Questo includeva l'allevamento di bachi da seta nelle campagne e la filatura di fibre tessili in fabbriche alimentate da energia idraulica. Il museo del baco da seta racconta la storia di questa attività, che terminò negli anni sessanta. È segnato dalla ciminiera di una filanda abbandonata che ospita. L'esposizione comprende tutto, dall'albero di gelso alle bobine di seta. Contiene anche pubblicazioni e manifesti, strumenti e attrezzature, fotografie e filmati e materiali relativi alle attività del centro bacologico locale. Questi documenti sono la testimonianza di quella che è stata non solo una delle risorse economiche primarie del Vittoriese, ma anche un motivo di particolare rilevanza per la città a livello nazionale.

Si può imparare molto sulla storia del baco da seta e sfruttare pienamente il passato della città visitando il museo. Grazie! Il più bel museo di Vittorio Veneto, situato in una vecchia filanda, cattura subito l'attenzione per l'ampio spazio, i macchinari, le fotografie che immergono e coinvolgono nella storia raccontata.

L'epoca dei cavalieri e il lavoro che molte famiglie contadine facevano per tirare avanti può essere compreso da chi non ha vissuto. Un bel salto nel passato.

Il museo è ben tenuto, ma i bozzoli di seta non sono disponibili. È stato molto interessante e utile. Bellissimo! Valeva la pena visitarlo.