Io e Mi Guidi abbiamo visitato il Bunker Breda. Ci siamo incontrati alla stazione della metro Bignami. La nostra guida, una ragazza molto preparata, ha portato il nostro gruppo al parco nord e poi al Bunker. Ci hanno dato spiegazioni sulle origini del parco e su quelle della Breda. È stato emozionante entrare nel bunker, che era pieno di suoni e di aerei. La guida ci ha spiegato la storia del bunker Breda a Milano, durante la seconda guerra mondiale. È stato mozzafiato ed emozionante. È durato circa 15 minuti.

Questo gioiello nascosto è un tesoro di informazioni che vi aiuterà a capire e riscoprire la storia industriale e bellica di Milano e del Nord Milano. I Bunker Breda sono aperti per visite guidate una volta al mese per tutti i cittadini. Durante la settimana vengono proposti anche laboratori per le scuole con visita al Parco Nord Milano.

È stata un'esperienza emozionante e bella. Ci sono foto di repertorio di come era una volta. I gruppi possono fare visite guidate in certi periodi dell'anno. Le guide raccontano tutta la storia di questa zona e le visite sono molto belle.

Vale la pena partecipare alla visita. L'associazione North Park ha guidato la visita al Bunker, che è un luogo suggestivo e racconta la storia della Breda in tempo di guerra.

Potenzialmente interessante, ma …La proposta e la presentazione di ENTRIAMO NEI BUNKER! (visita guidata a cura di MIguidi) sembravano interessanti, anche per me che ho già visitato a Milano altri rifugi antiaerei costruiti in periodo fascista. Ma l’esperienza non è stata all’altezza delle aspettative; e non è stata per nulla emozionante.In primo luogo, per raggiungere il bunker è stato necessario fare un lungo percorso (non messo in preventivo e, date le condizioni climatiche, non particolarmente agevole e gradito) in un anonimo spazio verde.In secondo luogo, nulla – prima o intorno al bunker – aiuta a comprendere la collocazione e la funzione di tale costruzione: c’è quasi esclusivamente verde; non ho nulla contro il verde, ma qualche pannello, qualche fotografia lungo il percorso che aiutino a capire cosa c’era qui un tempo mi sembrerebbero quanto meno utili, in appoggio al racconto di coloro che accompagnano.In terzo luogo, il bunker non è altro che una sequenza di brevi cunicoli, spogli (qualche fotografia ricorda alcuni dati o eventi), che difficilmente consentono di immaginare le sensazioni e le emozioni dei lavoratori della V Sezione Aeronautica della Breda che qua sotto si sono rifugiati per scampare ai bombardamenti sulla fabbrica che produceva macchinari e veicoli per un uso bellico.La sosta e il percorso dentro il bunker sono durati una decina di minuti, la visita guidata è durata complessivamente un’ora e mezza circa: il rapporto fra le due cose mi sembra decisamente sproporzionato!