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Diocesi Di Ugento - S.M. Di Leuca

Address: Via Minturno, 21, 73059 Ugento LE
Telefono: 0833 555030
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edit wikitesto]La diocesi di Ugento è documentata con certezza dal XII secolo.|Dalle origini al XIX secolo[edit | edit Wikitesto] La diocesi di Ugento è documentata con grande certezza dal XII secolo. Recenti studi di Andre Jacob hanno dimostrato l'esistenza del vescovo Giovanni vissuto tra il 1125 e il 1175. [4] Il necrologio cassinense menziona la morte di Symon episcopus e monachus de Ogenti il 23 settembre di un anno sconosciuto ma negli ultimi decenni del secolo. [5] Una lettera di papa Innocenzo III del 23 giugno 1198 menziona Ugento, diocesi suffraganea dell'arcidiocesi Otranto, regione ecclesiastica alla quale Ugento sarà legata fino al XXI secolo. 6] La cronotassi dei vescovi diocesani del XIII secolo è incompleta e incerta. Dopo diversi vescovi anonimi nella prima metà del secolo, conosciamo ora l'identità del vescovo Lando, eletto nel 1253 e morto tra il 1280-1282. La prima documentazione del capitolo della cattedrale fu fatta in occasione della nomina del vescovo Goffredo nel 1282, un'elezione capitolare che fu confermata da papa Martino IV. [7] I primi insediamenti religiosi della diocesi risalgono al XV secolo con l'arrivo a Ugento dei conventuali e dei frati minori conventuali. Inoltre, la fondazione del monastero benedettino di Ugento, che fu l'unica presenza religiosa femminile fino al XIX secolo. Tutti i prelati di Ugento furono presentati dai re ai vescovi tra il 1500 e il 1800. Tra i prelati cinquecenteschi c'è Antonio Minturno (1559-1565), che partecipò alla terza sessione del Concilio di Trento e che celebrò un Sinodo diocesano nel 1564. Desiderio Mezzapica (1566-1593), fu uno dei teologi consulenti del Concilio di Trento. Geronimo Martini e Antonio Carafa celebrarono altri sinodi diocesani rispettivamente nel 1645 e nel 1680. Nel 1720, Giuseppe Salzedo presiedette un altro sinodo. La diocesi fu arricchita durante il XVI secolo dalla presenza di molti ordini religiosi: "I Carmelitani si stabilirono a Torrepaduli (1560), a Presicce (1566), e a Ruffano (1621), e i Minori Francescani (1603) e i Domenicani (1608). Queste relazioni sono "le fonti privilegiate della storia della diocesi, della sua organizzazione istituzionale e assistenziale, dell'attività e della religiosità nell'ambiente." [9] La prima relazione per la visita ad-limina, consegnata a Roma dal vescovo Juan Bravo Lagunas (1620), è quella che egli inviò personalmente a Roma. Dodici rapporti del vescovo Antonio Carafa (1663-1704) sono conservati negli archivi vaticani. 31 rapporti sono stati presentati da vescovi dell'Uganda per la Curia romana dal 1620 al 1777. Il primo rapporto è quello del vescovo Antonio Minturno nel 1559; altri seguirono nel 1628, 1637 e 1637. Dodici rapporti del vescovo Antonio Carafa (1663-1704) sono conservati negli archivi vaticani. 31 rapporti sono stati fatti per la Curia Romana da vescovi dell'Uganda tra il 1620 e il 1777. La visita pastorale di De Rossi del 1711 rivela i nomi di più di 400 ecclesiastici. Tra loro c'erano 225 sacerdoti. Questo si aggiungeva alla popolazione diocesana, che era di circa diecimila persone. Tuttavia, questo censimento non includeva le città di Ugento e Gemini, che avevano un numero maggiore di ecclesiastici.

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