Il Decurionato di Chieti costruì il teatro per sopperire alla mancanza di posti nel Teatro Vecchio, il precedente teatro principale della città, risalente alla seconda metà del XVIII secolo. La rappresentazione inaugurale de La Cenerentola si tenne pochi giorni dopo la cerimonia di apertura nel gennaio 1818. Il teatro chiuse negli anni '50 dopo un periodo di declino iniziato dopo la seconda guerra mondiale. Il sipario è stato dipinto da Giovanni Ponticelli e raffigura un episodio della vita di Gaio Asinio Pollione, console romano nel 40 a.C. e nativo di Teate. La costruzione di un nuovo edificio sul sito della vecchia chiesa di Sant'Ignazio iniziò nel marzo 1813. Un rosone di legno fu collocato nel soffitto del teatro nel 1874 per contribuire a migliorare l'estetica del teatro. Nell'agosto 2001 gli fu dato il titolo di Teatro Lirico dAbruzzo e nel 2003 il titolo di Teatro di Tradizione. Il primo spettacolo nel 1972 fu Cenerentola di Rossini. La platea è stata ristrutturata da Giovanni Vecchi ed Enrico Santuccione. Gabriele DAnnunzio donò al teatro il manoscritto originale contenente il copione dell'opera, che fu la prima rappresentazione abruzzese della tragedia La figlia di Iorio. In onore del re Ferdinando I delle Due Sicilie, il teatro fu rinominato in onore della popolazione dei Marrucini, originari dell'Abruzzo preromano. Il teatro fu ampliato nel 1872 aggiungendo una galleria e una scala per la balconata. Ci sono ritratti di Carlo Goldoni, Giovanni Battista Pergolesi, William Shakespeare e altri.