Address: Viale Colle dell'Infinito, 112, 62019 Recanati MC
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Daugherty Zolty
C'è un parco dove si può rivivere la magica atmosfera che ha ispirato le poesie di Recanati. L'inverno finisce alle 20:00. Non potete mancare questo posto se passate per Recanati. Il panorama è ben tenuto.
Beauvais Kushagra
Sulla collina, il sentimento non si ferma, ma si allarga fino a comprendere l'illimitatezza del tempo che viene, per contrasto, dal morire del vento tra le piante, voce del momento presente e della stagione viva. Il luogo reale della collina, con la siepe che esclude una striscia di orizzonte allo sguardo, è un simbolo di quei limiti umani che la ragione pone. Abbiamo un paesaggio davanti a noi. Fingo di essere nel pensiero quando miro lontano. Il paesaggio dell'infinito è intensamente reale. C'è un piccolo cerchio dell'esistenza di ogni uomo. L'occhio desidera vedere l'orizzonte nascosto dietro la siepe, così il cuore aspira, in un momento di contemplazione fugace, a liberarsi dai legami di una fredda filosofia. A cavallo del primo quarto del secolo, il monte Tabor diventa la collina dell'infinito. Nella primavera del 1819, il poeta scrive i suoi primi Idilli, tra i più amati, Linfinito, che trova il suo riferimento spaziale sul colle, il colle solitario del monte Tabor, che domina Recanati, dove Leopardi passeggia e medita. Leopardi non si limita ad osservare i dati della realtà, crea con la sua immaginazione spazi infiniti e silenzi sovrumani e nella profondità di queste immagini evocate il suo cuore sembra quasi perdersi. La solitudine di Recanati, di un mondo ristretto e immobile da cui il giovane Leopardi anela ad allontanarsi, dopo anni di studi fiologici e letterari condotti in gran parte da autodidatta nascono i primi Idilli. L'anima si perde nel mare. Il vento si riferisce a stagioni morte e canta quella presente. Il viale del colle dell'infinito è stato aperto dopo la morte di Leopardi, ed è un momento assoluto che non perderemo mai.
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