Il parco è un'oasi verde nella città, nel museo ci sono belle mostre e molte iniziative dedicate ai bambini di oggi e di ieri. La statua di Ecate era bianca all'epoca.

Lo scopo del conte era quello di creare un polmone verde per la città, ricalcando gli scenari di sapore mediterraneo cari al romantico tedesco, come accadeva per altri giardini, riservati alla sperimentazione di acclimatazione di nuove piante. Secondo alcune mappe catastali del XVIII secolo, accanto alla villa esisteva un piccolo giardino quadrato circondato da un muro di cinta. Si tratta di 46.000 metri quadrati. La Fondazione Palazzo Coronini Cronberg è proprietaria del Parco Coronini Cronberg. La tendenza ottocentesca a dare importanza alle specie botaniche di altre zone si riflette nel parco. L'area verde che circonda il palazzo fu ampliata intorno al 1870 dal conte Alfredo Coronini Cronberg, che si ispirò ai grandi giardini che aveva visto durante i suoi viaggi in Italia e all'estero. Il parco fu concepito da Coronini come un paesaggio o giardino all'inglese, cioè un insieme di forme libere, asimmetriche, apparentemente naturali, in cui le varie componenti botaniche e architettoniche si combinano per creare una successione di scorci suggestivi e panorami pittoreschi. Seimila vagoni di terra e pietre furono trasportati nel parco dalle pendici del Carso goriziano per la creazione della collina che nasconde due stanze sotterranee. Il patrimonio botanico è stato ben curato.