Parco pubblico di recente acquisizione, sorto in una podere impiantato con alberi di cachi, ancora parzialmente presenti.Confina con la bocca dei canali: il canale che nasceva dalla chiusa di Errano , attingendo alle acque del fiume Lamone , in questo punto si divideva in due biforcazioni.La prima seguiva il tracciato di via Canalgrande; la seconda quella di via Firenze.I suddetti canali, un tempo a cielo aperto, sono stati progressivamente coperti per ampliare le sedi stradali ed oggi non sono più visibili.Attualmente il giro delle bocche dei canali (circa 5 chilometri nel suo perimetro più ampio) è molto frequentato da podisti e ciclisti.

Grazie agli attrezzi installati in alcune aree dedicate, il parco può essere utilizzato sia per passeggiate che per attività sportive. Il parco è molto bello e piacevole, con sentieri che lo attraversano in modo piuttosto efficace, e a decorare, oltre ai giovani alberi, anche diversi mezzi e strumenti un tempo utilizzati per la coltivazione, la raccolta e la lavorazione dei prodotti agricoli.

Ai margini della città, è sempre una bella passeggiata, si incontra gente, si guarda, si riprende il respiro, il corpo e la mente che, lontano da.

Si respira un'aria meravigliosa andando verso le colline. Il parco è ben tenuto. Chi vuole tenersi in forma può usare le attrezzature per fare esercizi.

Una mostra all'aperto di attrezzature agricole d'altri tempi è molto interessante. Un po' scarso per quanto riguarda l'ombra, ma sicuramente un uso intelligente di un'area pubblica che è stata trascurata per anni.

Allenarsi al buio non è il massimo. Avrebbe potuto essere migliore. Non capisco perché il parco non è illuminato di sera e buio di notte.

Il parco è bello e ora ha una fontana. Visita. Lungo la strada, c'è un po' di storia con strumenti di lavoro della nostra Romagna.

C'è un sentiero di buona vita e un museo all'aperto di attrezzature agricole dei primi anni del 1900.

Il parco è ottimo per fare esercizio. L'attrezzatura di legno è ottima per i sit-up, le flessioni, ecc. Migliora l'intera area.

Un giardino ben curato con attrezzi agricoli che, per chi ha origini contadine come me e qualche anno, ha visto l'uso in passato con grande sacrificio e fatica.

L'ex terreno agricolo con alberi da frutto è stato convertito in un parco pubblico con panchine e attrezzature per gli esercizi.

Il posto è ben tenuto e attrezzato. Un plauso ai volontari. C'è un posto dove si possono prendere in prestito o portare libri.

C'è un parco pieno di alberi da frutto, un museo di vecchi attrezzi agricoli, e vi si può fare sport.

È ottimo per una passeggiata e utilizzato per l'attività fisica. L'ombra è piccola rispetto ad altri parchi storici faentini, ma può migliorare.