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Fondazione SantElia

Address: Via Maqueda, 81, 90133 Palermo PA
Telefono: 091 271 2061
Recensioni: 16
Valutazione complessiva: Bene
Premiato
7
Bene
5
Media
2
Male
1
Terribile
1
Lunedi 09–19
martedì 09–19
mercoledì 10–19
giovedi 10–19
Venerdì Chiuso
Sabato 09–19
Domenica 09–19

Recensioni (16)


Leonsis Argueta

Ho incassato un biglietto che non ho potuto comprare qui, solo online, dopo essere arrivato nel luogo della mostra. Mi dispiace dover lasciare una recensione negativa, ma le informazioni che ho ricevuto non erano accurate. Non ho potuto prendere i biglietti perché non ho trovato nessuna tabaccheria aperta nella zona. Mi hanno rassicurato che potevo andare direttamente al botteghino dopo aver fatto la fila. Ho chiamato ieri per controllare se era necessario per me ottenere un biglietto online, dato che c'era il rischio di fare un viaggio per niente.
Penhall Nakao

Pregevole struttura depoca nella centralissima via Maqueda, a pochi metri dalla Stazione Centrale.Ospita attualmente una mostra sulle residenze degli zar, contemplante un arco di tempo di circa 150 anni.Interessanti e particolarmente accattivanti le opere darte e gli arredi esposti, taluni dei quali ricordano quelli esposti allHermitage.Approssimativa la manutenzione delle sale; decisamente censurabile il livello di pulizia del magnifico scalone di marmo ( il colore originario è indecifrabile a causa dello strato di sudiciume!).
Gilus

Sorge in via Maqueds.... bel palazzo barocco con una bella Corte d ingresso che accoglie il visitatore e la sua bella doppia scala tutta in marmo....dopo anni di abbandono e saccheggi la Provincia di Palermo lo acquista nel 1984 che con un azzeccato restauro ha recuperato quello che poteva essere recuperato.....pavimenti in maiolica e splendidi affreschi sui tetti.....dal 2013 si organizzano mostre e manifestazioni.
Inkster Mulders

Se hai del tempo libero, sei quasi sempre soddisfatto dell'esperienza perché spesso puoi accedervi gratuitamente. Le mostre spesso non sono le prime che si vogliono vedere. Gli spazi espositivi sono immersi in un contesto che li rende ben adatti a vagare tra la bellezza.
Demetris

Dopo varie vicissitudini, tra cui terremoti, bombardamenti della seconda guerra mondiale, abbandono e furti, il palazzo è stato recentemente recuperato e restaurato. Il Palazzo S.Croce è di proprietà della famiglia S.Elia.
Flanagan

Le volte dei soffitti in stucco, gli estintori, l'impianto elettrico, l'impianto di aria condizionata e la revisione del piano di evacuazione hanno bisogno di un lavoro strutturale significativo.
Celio Lahaye

Se cè un aggettivo per definire palazzo SantElia è meraviglioso: la sua storia prende le mosse nei primi decenni del XVI secolo, quando il “ magnificus” Vincenzo Imbarbara barone di Alia comprava “un tenimentum magnum domorum cum cortilibus” posto all’incirca all’angolo tra la Ruga Magna dell’Albergheria e l’antica ruga Divisorum (le attuali via del Bosco e via Divisi).Nel XVII secolo, cioè in concomitanza del taglio della strada Nova o Maqueda, il palazzo del marchese di Santa Croce, fu soggetto a una prima ristrutturazione: il palazzo allepoca era costituito dagli appartamenti nobili al primo piano e da corpi adiacenti di servizio, le scuderie il forno, una cappella, un ampio giardino retrostante e forse anche l’originaria scala escuberta. Tra il 1720 e il 1750, il complesso subisce, sotto la direzione di un ignota architetto, un ampliamento, che dal 1756, su commissione del marchese Giovan Battista Celestri e Grimaldi, viene preso in carico dal al “ regio ingegnero” Nicolò Anito, che trasforma il palazzo in un gioiello del rococò.Anito progetta nuovo monumentale fronte con doppio portale su via Maqueda e un nuovo cortile nell’area del preesistente giardino; nel 1760 il suo posto è preso dallingegnere Giovan Battista Cascione, che completa la facciata, realizzando la scenografica sequenza di “finestroni” dai timpani spezzati arcati e triangolari adorni di decorazioni in stucco, con le ringhiere a petto d’oca, la corte d’onore, il secondo cortile e lo scalone d’onore a doppia rampa con gradini in marmo rosso di Castelvetrano. In più coordina la complessa decorazione degli interni, che come spesso accade a Palermo, è ispirata alla simbologia massonicaIl palazzo è rimasto di proprietà dei marchesi di S.Croce fino al 1866 quando l’ultima erede del casato donna Marianna Celestri e Grimaldi principessa di Montevago priva di eredi diretti istituice suo erede universale il nipote Romualdo Trigona e Gravina principe di S.Elia, personaggio illustre, ma anche molto discusso, della Sicilia post-unitaria, il cui omonimo nipote, sindaco di Palermo, amico di Ignazio Florio e zio di Tomasi di Lampedusa, è coinvolto in uno scandalo della Roma umbertina: l 2 marzo 1911 la moglie, che era prima dama donore della regina Elena, è uccisa dallamante, il barone Vincenzo Paternò, tenente di cavalleria, in una camere dellHotel Rebecchino, nel rione EsquilinoI Trigona di Sant’Elia mantengono la proprietà fino al 1920 quando donna Laura Trigona decide di vendere la parte più rappresentativa dell’immobile, che decade rapidamente, finché nel 1997 non viene acquistato dalla Provincia di Palermo che avvia nel 2000 un complesso restauro. Nel 2013, è affidato fondazione SantElia, che ha trasformato il palazzo in polo culturale ed espositivo, sede di splendide mostre
Petta

Vale la pena contattare direttamente il palazzo se si vuole sapere che tipo di eventi sono ospitati lì.
Sternberg

Le stanze dell'ultimo piano non hanno nessuna particolarità, mentre il primo piano è bellissimo. Un palazzo che merita una visita anche da un palermitano.
Bauer

Il personale è molto cordiale e i servizi sono a disposizione dei visitatori. Ogni volta che si visita Palazzo SantElia, si è immersi in un ambiente da sogno. Vale sempre la pena visitarlo.
Micco Massoud

C'è uno spazio espositivo nel centro storico della città. Uno degli edifici storici si trova in via Maqueda. Si può raggiungere facilmente dalla stazione centrale. A pochi passi dall'itinerario.
Sherrer

Grazie! Ho seguito levento lo Zar a Palermo ed era ben organizzato e con buoni attori. Il Palazzo è bello e perfetto per questi eventi.
Neoma

Spettacolare da non perdere. Il palazzo nobiliare, situato in via Maqueda, era un tempo sede di mostre e galleria darte.
Tilly Rashada

Uno dei più bei palazzi di Palermo si trova in pieno centro storico.
Arden

La mostra di David Bowie, ben organizzata, personale educato e cordiale, un bel posto, merita sicuramente una visita.
Aldon

La sede del Senato fu danneggiata da un terremoto nel 1823. L'edificio diventerà uno degli edifici più imponenti di Palermo nel 1759, quando Giovanbattista Cascione prese la direzione del sito. La scuola media G. Verga fu esposta al saccheggio negli anni 50 dopo che il Senato succedette al Regio Istituto di lincoraggiamento dagricoltura. Studi recenti suggeriscono che l'architetto Nicol Anito potrebbe non essere stato il vero creatore dell'edificio, come INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals INRDeals L'amministrazione provinciale lo acquistò nel 1984. È stato messo a disposizione del pubblico dopo essere stato concesso alla Fondazione. L'attuale configurazione del Palazzo dei Marchesi di Santa Croce e Trigona di SantElia si basa sulle preesistenze di un palazzo del cinque-settecento. È stata data nuova vita a un tesoro che è stato nascosto per decenni.

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