È possibile vedere com'era l'abside dalla strada e dalle scale che corrono lungo il perimetro dell'area archeologica. Le rovine della Villa di Nerone sono importanti perché sono la testimonianza più concreta della struttura che l'imperatore costruì a Subiaco prima del 60 d.C.

Originariamente il complesso si articolava in nuclei separati, disposti intorno a tre laghetti artificiali creati grazie ad altrettante dighe.I resti della Villa si articolano in vari settori: in località San Clemente troviamo quelli del settore detto delle Carceri che conserva una cisterna e numerosi ambienti interpretati come bagni e realizzati con mattoni e reticolato.Vicino Subiaco, in una posizione un po scomoda, ma vicino ad un piccolo parcheggio. Da valorizzare.

I cani possono entrare. L'acqua è fredda ma si può fare il bagno, ed è veloce, ma non è vero che si può stare fino a un'ora.

Il corso del fiume fu deviato per fare spazio ai laghi personali di Nerone. La villa abbandonata fu usata come cava per la costruzione di altri importanti edifici locali, per cui rimane ben poco.

Il lago di San Benedetto è un posto incredibile da visitare. Il posto è molto suggestivo. La visita dura un'ora e si paga 1,50 a persona. L'organizzazione che permette l'accesso al lago lascia molto a desiderare.

Un monumento eccezionale alla periferia di Roma, consiglio un tour guidato che include una visita a Subiaco e ai suoi monasteri, la zona merita considerando che in questi luoghi la storia e l'architettura la fanno da padrone.

Se vieni investito da auto il cui unico scopo è quello di parcheggiare, non puoi nemmeno fermarti a guardare. Sul lato della strada c'è un mini parcheggio. Non è visitabile...

La parte della villa imperiale che si affacciava su uno dei laghi del fiume Aniene fu distrutta dall'inondazione aimprovida.

Non si può dire molto delle strutture antiche perché sono rovine. C'è un sentiero che porta a Santa Scolastica. C'è uno slargo davanti a dove si può parcheggiare.

L'imperatore omonimo, Nerone, fece costruire una villa prima del 60 d.C. I resti si trovano in direzione dei monasteri di Benedetto e Scolastica.