Era uno dei simboli della città che era raffigurato sul sigillo d'argento del Comune. Alcuni credono che il monumento a Teodorico il Grande sia stato fuso all'inizio del VI secolo, mentre altri pensano che sia stato creato dall'XI secolo.
Rosenbaum
È forse il più enigmatico tra i misteri che la millenaria storia della nostra Pavia porta con sé.E nessuno, benché la sua immagine sia uno dei più genuini simboli della pavesità, lo ha ancora risolto.Chi rappresenta il Regisole? Molto è stato scritto e molte argomentazioni sono state prodotte sulla statua equestre di piazza del Duomo. Un imperatore? Marco Aurelio? Settimio Severo? Odoacre? Teodorico? Innanzitutto occorre precisare che lattuale Regisole non è lantica originaria statua, ma una copia moderna.Fu infatti collocato dovè ora nel 1937, ed è opera dello scultore Francesco Messina (lo stesso autore della Minerva) e presenta alcune varianti rispetto allimmagine tramandataci dagli storici pavesi: il cavaliere è privo di barba, il movimento del cavallo è reso in maniera decisamente più briosa rispetto al più statico antico monumento, e manca loriginale e pittoresco sostegno alla zampa anteriore sinistra del cavallo: un cagnolino.Nel complesso, il Regisole, come possiamo ammirarlo oggi, è opera di alta scultura: il gioco dei muscoli del cavallo, tra il trotto ed il galoppo, lanatomia perfetta di cavallo e cavaliere, le pieghe del mantello e tutto linsieme riflettono lalta plasticità e maestria della fusione.Il vecchio Regisole, dal canto suo, godette tuttavia dellammirazione di visitatori del calibro di Leonardo da Vinci, che, durante una delle sue visite alla fabbrica del Duomo, così si espresse nei suoi appunti: «Di quel (ossia del cavallo) di Pavia, si lauda più il movimento che niuna altra cosa». Anche il Petrarca aveva riportato la medesima impressione di Leonardo: nella lettera allamico Boccaccio scrive che il «Regisole è cosa ammirevole per lo slancio del cavallo come allassalto della cima di un colle».È importante inoltre notare come lantico Regisole fosse come lattuale in bronzo, ma sfoggiasse, a differenza di questo, una preziosa doratura, che veniva periodicamente ripulita e restaurata, segno questo della cura che i pavesi ebbero sempre per la statua equestre.Una datazione certa dellantico Regisole è impossibile, ma può essere verisimilmente collocata nellambito del tardo Impero Romano. Sul personaggio che rappresenta, si possono azzardare alcune ipotesi: la più attendibile propenderebbe per una relazione tra il sole della parola Regisole e la parola greca helios, cui rimandano i nomi degli imperatori romani Marco Aurelio (Aurelios) ed Aureliano, dei quali sarebbe la corruzione medievale.Se da una parte liconografia tramandataci suggerisce lidentificazione del Regisole con Marco Aurelio, dallaltra è plausibile che la statua rappresentasse Aureliano, legato a doppio filo alla storia di Pavia per aver sconfitto, alle porte della città, gli Alemanni, dunque verosimilmente più vicino alle simpatie della popolazione locale. Anche la mano alzata nel tipico saluto romano propenderebbe per la tesi che vorrebbe il Regisole come la raffigurazione di un imperatore.
Recensioni (2)