Un anno fa, più o meno, si è dimesso perché anche lui è caduto preda di quella bestia che non guarda in faccia a nessuno, chiamata cancro, e a malincuore abbiamo dovuto cercare un altro medico di famiglia, un medico di cui, un anno dopo, conosco solo il nome, perché sono un medico. Soprattutto un grande medico, attento, premuroso e professionale, oltre che un grande uomo, affettuoso, dolce, amorevole. Oggi ho saputo che non ce l'hai fatta, hai lottato finché hai potuto, ed è inutile dirti che hai lasciato un grande dolore nei pazienti come me, ma so che nessuno sarà mai come te. Era sempre positivo quando chiamavo per sapere come stava, e mi diceva che avrei tenuto quella bestia sotto controllo. La nostra famiglia e la nostra generazione sono stati suoi pazienti da quando mio padre lo ha incontrato all'inizio della sua carriera più di 45 anni fa. Non era così.