Proprietà privata, la piccola cappella di San Paolo non ha una bellezza architettonica. Tuttavia, racchiude in pochi metri la storia antica che va dal sacro al profano delle leggende del Tarantismo o Taranta. La leggenda narra che San Paolo visitò Galatina e fece il dono dell'acqua curativa al pozzo della famiglia. Da allora le tarantole vengono condotte alla cappella per guarire. Ogni anno, la festa di San Paolo viene celebrata con una messa in scena del rito di guarigione delle tarantole a ritmo di musica. È vietato salire o ballare sull'altare.

Immagini di questa cappella hanno fatto il giro del mondo e appaiono in testi che parlano di Tarantismo. È sempre aperta durante la festa patronale dal 28 al 30 giugno. La cappella fu la sede delle cosiddette tarantole che arrivavano all'alba del 29 giugno, San Paolo, fino agli anni settanta. Secondo la tradizione, l'acqua benedetta del pozzo di San Paolo fu usata nel tentativo di guarire le tarantole.

Per chi non ha mai sentito parlare di tarantismo, c'è una cripta dedicata a San Paolo in cui si attingeva acqua e si dava da bere al tarantato che, per intercessione del santo, guariva dalla sindrome causata dal morso del tarantato.

Festa e danze il 29 e 30 giugno. La leggenda racconta della venuta di San Paolo a Galatina e del dono che il santo fece a una famiglia del luogo per guarire i morsi di ragni e rettili.

Ero affascinato dalla storia di questa cappella, ma non ho avuto la possibilità di visitarla perché era chiusa.

È un luogo ideale per spiegare la storia di S. Paolo. Grazie alla benedizione di S. Paolo, c'era uno scorpione o un serpente.

Un altare con un dipinto raffigurante San Paolo che tiene una spada, figure di un uomo e una donna e un angelo si trova in una stanza con un soffitto a volta. Queste furono alcune delle ragioni che portarono l'italiano a interessarsi al sito. Fin dal Medioevo, è stato teatro di fenomeni misteriosi legati al tarantismo. La chiesa di San Paolo fu incorporata a Palazzo Tondi nel XVIII secolo. Ballavano freneticamente al suono dei tamburelli. Durante le celebrazioni del 29 giugno, le donne che erano state morse da un ragno andavano in questa chiesa. Pregavano e bevevano acqua da un pozzo vicino alla chiesa.