Una cappella dedicata alla Madonna della Frusta fu costruita ai margini di Camporeatino nel XVII secolo. Si trovava lungo la strada rettilinea che da Porta Cintia porta direttamente a nord e non fa curve. La prima testimonianza documentata dell'esistenza di un piccolo eremo che si occupava della manutenzione del luogo di culto risale al 1633. Il palio dell'Assunta era una festa che comprendeva tre diversi itinerari. I cavalli percorrevano la strada che li avrebbe riportati alla cattedrale, dove sarebbero stati qualificati. La chiesa era scelta dai giovani rampolli della borghesia rampante come luogo per montare i loro cavalli. Tra il 1805 e il 1808, la cappella originale fu ampliata per assumere forme neoclassiche, lineari e armoniose. Il timpano a campana aggiunse un tocco di eleganza. In ossequio all'autorizzazione del culto da parte del papa Pio VII, il vescovo Saverio Ermenegildo Marini diede alla cappella il titolo di Nostra Signora del Cuore. La confraternita di Sant'Isidoro e del Sacratissimo Cuore di Maria, patrona dei contadini, fu istituita qualche anno dopo. Le pareti della sacrestia sono ornate con i nomi di uomini e donne che erano membri della confraternita. L'attività della confraternita lascia una traccia tangibile nello stendardo processionale, in cui la Madonna in Maestà tiene il cuore immacolato e riceve l'omaggio del contadino Isidoro. Un angelo guida l'aratro attraverso i campi coltivati. Loreto Deli, un pittore locale, interpreta il tema iconografico nel 1903. Aggiunge anche la figura di Sant'Antonio da Padova per simmetria, cara anche alle devozioni dei contadini. Ancora qualche anno e la costruzione del Supertessile con la creazione di un quartiere operaio e di collegi per ospitare i lavoratori provenienti soprattutto dal Veneto avrebbe cambiato drasticamente la struttura sociale di questo quartiere, che ancora oggi prende il nome dalla Madonna del Cuore.
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