Uno dei monumenti più importanti del Medioevo milanese. È un peccato che faccia parte di un circuito periferico, anche se non è minore. Bisogna cercarli, perché il governo e il pubblico milanese non danno loro l'attenzione e le risorse che meritano. L'oratorio di Lentate con i suoi affreschi e le sue vele, gli archi, i capitelli e i capitelli non è di Giotto. Tuttavia, la sua bellezza non avrebbe nulla da invidiare alla più famosa Cappella degli Scrovegni di Giotto, a Padova.

Nonostante ciò che era scritto sul sito, il loratorio è stato chiuso senza alcuna spiegazione. Ho chiamato questa mattina per segnalare il disservizio e mi è stato detto che era colpa mia perché avrei dovuto guardare sul sito. Non siamo stati gli unici ad essere delusi e arrabbiati che fosse aperto dalle 15 alle 18 la domenica. Avrebbero potuto mettere un cartello sulla porta.

È assolutamente visitabile. Lo storico dell'arte è il Prof. Ermanno Paleari. Una guida di grande esperienza e competenza è ciò di cui si avvale. Ci sono affreschi di un trecento, tavolta accanto a Giotto.

La cappella del XIV secolo ha affreschi della scuola milanese di Giotto.

Ci sono cicli di affreschi medievali stile Giotto a pochi minuti da Milano in una struttura ben conservata. Merita di essere visitato.

L'oratorio di S. Stefano è un monumento nazionale ed è stato aperto in occasione delle giornate d'autunno. Ci sono affreschi sulle pareti della navata, l'arco trionfale e il presbiterio. Ci sono angeli musicanti, Gesù e la Vergine, così come la Crocifissione e la rappresentazione del Santo e della famiglia Porro nel presbiterio. Dopo essere stata annessa al Castello, fu demolita per fare spazio alla Parrocchia. Non sapevamo che il sito ci fosse, eppure è a pochi chilometri da casa nostra. Il Fai ha centrato l'obiettivo di far conoscere la bellezza segreta del nostro territorio. Il più grande ciclo di affreschi dedicato al martire in Italia è composto da 43 pannelli e narra le vicende di Santo Stefano prima e dopo la sua morte. L'edificio presenta una facciata a capanna in mattoni rossi, una bifora centrale e una lunetta sopra il portale a cui si accede da una scala. Anche se meno curato nei particolari, l'intero ciclo della navata è ancora bello. La guida Fai ci ha intrattenuto per più di mezz'ora fornendoci molte informazioni interessanti e indicandoci anche una piccola curiosità sui graffiti lasciati sui muri dell'Oratorio.