La collina di SantAngiulillo è sfigurata dall'enorme ferita causata da una cava che fu abbandonata per un lungo periodo. Sovrasta il convento abbandonato dove i cappuccini di Puccianiello vissero e lavorarono tra il 1575 e l'inizio del XIX secolo, quando furono espulsi dai temporanei dominatori francesi e, infine, dall'esercito italiano. I lavori di cava si sono fermati a pochi metri dai resti di un altro convento, oggi in gran parte in rovina. Il convento apparteneva ai padri Dottrinari. Fu chiamato dal vecchio conte Baldassarre Acquaviva all'inizio del XVII secolo in accordo con il vescovo Mandina che fu, dal 1594-1604, il successore del vescovo Agapito Belomo. Quest'ultimo, al ritorno del Concilio di Trento, aveva subito fatto venire a Caserta quattro ordini religiosi (Cappuccini Riformati Conventuali, Conventuali e Sommaschi), per assistere i sacerdoti che non erano pronti o non erano in grado di far fronte alle nuove esigenze della Riforma protestante. Pero di questi padri Dotrinari e del convento, non vengono rintracciati nelle Relationes sacra limina i vescovi Bellomo o Mandina. Secondo lEsperti, doveva esserci una chiesetta dedicata a san Michele Arcangelo nelle Memorie Ecclesiastiche, alla pag. 141: La chiesa di S.Angelo si trova sopra il convento dei Cappuccini. Questa chiesa fu riportata dalla stessa Bulla di Senne con Ecclesiam S. Angeli ad Pinos. Ora è l'Ospizio dei PP. La chiesa è sede del Sacramento della Dottrina Cristiana. Si trova a ovest in est. Ci sono due sacerdoti e un laico, Superiore il P. Confessore D. Gennaro Gaglione di Caserta. Il convento e quindi il colle sono menzionati nella Bolla o Senne (1113); ci sono anche due sacerdoti e un laico. Laudando lo chiama SantAngiulillo.