TOMASI OLINDONoceto 21 dicembre 1885-Castelguelfo 30 dicembre 1957Nel fondo privato, conservato alla residenza delle Due Torri di Castelguelfo, si trovano, in ottimo stato di conservazione, trenta suoi disegni incorniciati (tra ex-tempore accademici e progetti realizzati), cinquanta immagini fotografiche delle opere e degli elaborati di progetto, nonché la documentazione del curriculum professionale del Tomasi, raccolto per l’iscrizione al Sindacato Nazionale degli Architetti Italiani, carteggio utilissimo per una prima identificazione delle sue opere. Allievo di Moderanno Chiavelli, conseguì il titolo di architetto il 30 giugno 1910, presso il Corso Speciale di Architettura tenuto all’Accademia di Belle Arti di Parma, e quello di professore di Disegno Architettonico il 7 luglio 1911.Chiavelli dovette avere grande stima per il Tomasi, che, ancora giovane studente dell’Accademia, chiamò a collaborare alla redazione del progetto delle Poste e Telegrafi di Parma (1905) e con il quale collaborò nel 1912 alla realizzazione di villa Mora (angolo di via Pastrengo e via Montebello), di cui il Tomasi fu architetto progettista in prima persona e firmatario del progetto, con la collaborazione di Chiavelli.Da notizie riportate dal figlio, cinque tavole a matita e acquerello su carta del Tomasi sono da riferirsi a una prima versione con variante del palazzo delle Poste, concepito come architettura neoclassica.I rapporti di amicizia e collaborazione tra i due forono mantenuti fino alla morte: una fotografia, spedita dal Chiavelli all’amico e collega Olindo Tomasi e riproducente palazzo Giovannacci (piazzale Vittorio Emanuele, angolo P.M.Rossi), ne è la conferma e fornisce altre notizie riguardanti la paternità dell’opera riprodotta. Di questo palazzo, infatti, esistono altri quattro progetti firmati da Ennio Mora, Massimo Maffei, Ugo Gipperich e dallo stesso Tomasi. È probabile quindi che l’impresario richiedesse ai più noti professionisti parmigiani cinque soluzioni differenti, tra le quali scelse probabilmente le proposte di Mora, Chiavelli e Tomasi, abbastanza simili nella distribuzione spaziale interna e nella composizione della facciata.Una riproduzione fotografica di un disegno raffigurante la facciata del Nuovo Stabilimento Balneario per il Comune di Salsomaggiore si potrebbe collegare al progetto, presentato nel 1907 alla Municipalità del paese termale, dall’ingegnere Guido Albertelli e a firma dell’architetto Moderanno Chiavelli.A quel tempo il Tomasi era ancora studente e certamente non è da vedersi come autore del progetto: comunque, per una corretta attribuzione sarebbe opportuno comparare la documentazione esistente alla luce di questo disegno.Altrettanto interessante è una fotografia riproducente il progetto della facciata del palazzo del Governatore su via Mameli, a firma di Moderanno Chiavelli, per la realizzazione della Casa del Fascio.I progetti, interamente eseguiti dal Tomasi, sono indicati, sulle immagini e sugli elaborati, come lavori in proprio e coincidono con gli stessi collocati presso l’Archivio Storico del Comune di Parma, fatta eccezione diCasa Casini del 1922, in Strada al Duomo,Casa Chiari (vicolo del Vescovado),Casa Spaggiari (via Trieste, 1924),le vetrine per negozi e le decorazioni di facciata di Casa Zanichelli (angolo tra via Dalmazia e via Saffi).
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