Fu abbandonato dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980 perché le attività ancora presenti in quel luogo furono trasferite nell'attuale zona industriale a valle. Nel XVIII e XIX secolo, dopo le rivoluzioni industriali, le spezierie furono ampliate in base al nuovo modo di intendere la produzione. Il tempo si ferma mentre si percorre via Toppolo, via Campi e via San Rocco. L'aggiunta di torri piane per l'essiccazione del cuoio è uno degli interventi più recenti del secolo scorso. Si presenta come una testimonianza unica di archeologia industriale. Anche se i vecchi edifici sono ormai silenziosi, e l'unico rumore di fondo è l'acqua della valle, sembra ancora di sentire i rumori, causati dall'affollamento di gran parte della popolazione della città che accorreva nel quartiere per lavorare. Il primo insediamento è di solito al piano terra. Il quartiere di Toppolo ospita attività artigianali e industriali. Ogni edificio ha strati che raccontano i diversi modi di intendere l'attività della concia.

Il rione che scompare - questo il titolo di un reportage, ormai storico, del fotografo Michele De Stefano.Attraverso la nostra Associazione Salvaguardia Beni Culturali Solofra abbiamo cercato di ridare voce a questi angoli di storia abbandonati alla furia degli elementi.Il Rione Toppolo per secoli ha rappresentato il fulcro delleconomia e della tradizione lavorativa locale, incentrata sulla concia delle pelli. Oggi è un museo in disfacimento a cielo aperto ed è, insieme a pochi altri in Campania, un polo di archeologo industriale.È possibile vedere ad occhio nudo levoluzione, artigianale prima ed industriale poi, di questarte tramandata da oltre cinquecento anni, grazie alla quale la Città di Solofra ha vissuto un vero e proprio secolo doro, ponendo le condizioni per la crescita sociale e culturale locale, attraverso la costruzione di monumenti ed edifici quali, fra tutti, la celeberrima Collegiata di San Michele Arcangelo.Il Rione Toppolo merita di essere salvato da una fine lenta ma certa...dove i continui crolli stanno portando via ogni giorno di più la memoria e la storia dei nostri padri.