Mio marito, che ha sempre fame, era d'accordo. Io volevo andarmene e andare in un ristorante che fosse degno di essere chiamato tale. Siamo arrivati e un signore ci ha subito chiesto cosa volevamo, ci siamo messi accanto al tavolo, con la mia borsa e la giacca in mano, che non potevo mettere sulla sedia perché il signore continuava a chiedere. I frutti di mare erano freschi e ho mangiato solo quello a causa della cattiva salsa. La vista del polpo era pessima. Altrimenti non avrei dato zero. Il ristorante non è l'antitesi della carità. A quel punto, ci ha chiesto se volevamo nel trittico mancante, le melanzane sott'olio. Non le ha cucinate bene. Ne ho mangiato un pezzo ed era molle. Nemmeno il tempo di togliere i piatti di Antipasti che è arrivato il primo: pasta fredda, come tirata fuori dal frigo. Gli spaghetti erano caldi, quindi erano caldi. Mi è stato detto che potevo avere un altro primo piatto. Non li ho mangiati perché li ha mangiati mio marito. Devono cadere nell'oblio. Siamo rimasti scioccati quando abbiamo chiesto il conto senza chiedere altro. Abbiamo chiesto quale fosse il menu e lui ha detto che era un tris di prosciutto e mozzarella, un'insalata e un'acciuga. Era una domenica da incubo. Gli antipasti erano sul tavolo. Abbiamo chiesto il menu che era esaurito. Sono andato a lavarmi le mani dopo aver posato le cose su una sedia. Le acciughe avevano un sapore amaro. È vero! Dovevamo scegliere tra calamarata ai frutti di mare, spaghetti ai frutti di mare e risotto alla pescatrice. Abbiamo scelto la calamarata ai frutti di mare per l'ampia e varia offerta. Il signore non riusciva a spiegarsi come questo potesse essere successo. Abbiamo confermato i due antipasti per due.