Il cibo è buono e il pesce è fresco. È come tornare a casa dei nonni a mangiare. Il ristorante è pulito e ordinato. Le porzioni dei primi piatti sono abbondanti. Il ristorante a conduzione familiare si trova in una stazione di servizio che non lo rende particolarmente visibile. Gli antipasti e la salsa di scampi sono consigliati da me. Il personale è molto gentile e accogliente.

È un posto dove ti senti a casa, dove Anna fa il giro dei tavoli come se ti avesse invitato a pranzo, dove sono in cucina come chi, potrebbe essere tua madre e tuo padre, o uno zio, un parente, un vicino, stanno cucinando per te. È qui che si apre il cerchio di coloro che hanno deciso che il 2020 dovrebbe essere l'anno del ritorno alle cose semplici ma perfette, perfette oggettivamente o forse perché negli ultimi tempi ci siamo allontanati così tanto dalla perfezione pensando di doverla rincorrere quando invece l'abbiamo semplicemente abbandonata. Il Molise non esisteva e ora sembra essere diventato una meta turistica, il New York Times fa addirittura un articolo sulla sua bellezza e la sua pace, chi quest'anno vuole stare lontano dai famigerati grappoli. Se non lo servono è perché non c'è. Oggi non c'era pesce senza lische nella mia zuppa, ma nessuno ha pensato di scongelarlo per farmelo trovare.

C'è un ristorante molto informale dove si mangia bene. Consiglio vivamente di andarci per pranzo.