Al giovane e talentuoso chef della guida è stato attribuito un cappello di cui nemmeno l'ombra. Per fare un buon ristorante, soprattutto all'inizio, ci vuole umiltà e molto di più come capacità di accoglienza. Tanta buona volontà, disponibilità e gentilezza ma tanta impreparazione su vino e descrizione dei piatti è quello che è il servizio. Noi tre abbiamo deciso di seguire il consiglio di scegliere il menù degustazione del giorno e non quelli proposti nel menù perché è più vario tra piatti di terra e di mare. Mi sono avvalso del consiglio di una nota guida nazionale per organizzare un pranzo in famiglia in questo piccolo e giovane ristorante, attratto dalla descrizione del tipo di cucina e dall'esperienza maturata dallo chef nella pluristellata Taverna Estia. La sala è molto piccola e scarsamente illuminata con laggravante che il colore delle pareti è molto scuro, i tavoli con un ripiano di vetro a sfondo nero sono apparecchiati senza tovaglie o tovagliette, dopo il primo piatto e qualche piccola briciola di pane si è creato uno sgradevole effetto sporco, i tavoli Il numero dei commensali non ha raggiunto i 20. Ci sono molte note negative. Avete molto da crescere, con il dovuto rispetto per il lavoro di tutti voi. Ho chiesto la carta dei vini ma mi è stato offerto un vino bianco campano che era di buona qualità e costava meno di quanto pensassi. I piatti erano di un discreto livello di qualità e di tecnica di esecuzione ma purtroppo le tagliatelle sono state deludenti a causa di un tartufo abbondante e insapore così come due dei dolci serviti.