Consiglierei ai proprietari di attrezzare i tavoli esterni con i riscaldatori in modo da poter servire il cibo caldo all'aperto e avere un rinfresco più confortevole. La qualità del cibo era molto buona e ben presentata, lo consiglio. Direi che non è molto professionale. Visto che c'erano i tavoli liberi, abbiamo chiesto di cambiare il tavolo, visto che il nostro non era piatto ma aveva una superficie sconnessa in modo da far stare in equilibrio precario la bottiglia e i bicchieri con il vino dentro.

A pochi passi dalla Villa Gregoriana e dalla sua icona per eccellenza, simbolo tra l'altro della città di Tivoli, il Tempio di Vesta, questo ristorante offre nella sua location de lite, un menù vario con l'esclusivo menù di pesce, che ha sempre, nonostante i vari cambi di gestione. Abbiamo assaggiato una varietà di frutti di mare, tra cui calamari e gamberi fritti, e un risotto con crema di gamberi e gnocchetti, oltre a un delizioso primo piatto, che ci ha molto soddisfatto. Altamente raccomandato! Il piacevole banchetto è stato reso possibile dallo Chardonnay Antinoo di Casale del Giglio.

Scommetto che le verdure alla julienne vengono dal congelatore. Il sale a non finire è l'unico sapore. Le pizze non erano buone per consistenza, spessore o gusto. Alla domanda se erano state congelate o precotte, la risposta è stata: mai congelate! La birra artigianale era esaurita. C'erano 2 patatine fritte vegetali in pastella e 4 pizze margherita. Potrei dare un suggerimento, cambiare gli ingredienti, o entrambi. La vista si aggiunge alla sensazione di cibo cattivo. Siamo tutti convinti.

Il ristorante si affaccia sulle cascate e alcune sale sono costruite direttamente nella roccia. La sala principale si trova su una terrazza situata sulla parete di roccia in parte chiusa da una struttura costruita su quest'ultima accessibile tramite una scala dall'interno di una sala al piano superiore. Il personale è molto professionale e i piatti sono principalmente a base di pesce.

La cucina è ancora ottima e il ristorante merita per come è fatto, per come è accogliente, per la terrazza panoramica da cui si gode anche la vista della Sibilla. Col tempo i piatti sono ripetitivi. Non ci sono novità. È lì da molto tempo. Anche la varietà è Dinuita. I sapori del Ciocco di terra sono poveri a causa delle terrine di fagioli, o di frattaglie, o di ceci, e delle verdure pastellate. È un po' caro. Con il tempo, ha perso in innovazione.

La cucina ha piatti tipici e specialità con attenzione ai dettagli. I prezzi sono nella media. È difficile da raggiungere perché bisogna salire molti gradini. Le porzioni sono piccole. La location ha pareti in roccia calcarea naturale ed è molto suggestiva. Lo spettacolo che si può vedere dalla terrazza è meraviglioso.

Il personale come il proprietario sono negativi nell'impatto con i clienti rendendo lambiente triste, per fortuna la presenza di qualche anima pia e la qualità del cibo salva la situazione.

Il piatto era sbilanciato. Il pane non è stato servito affatto. Il cameriere pensava che non avessimo ordinato il piatto successivo e ha portato via i piatti. Il posto è molto bello. La norma è il risotto al taleggio.

Ho mangiato in questo ristorante per la prima volta nel 2000 e sono tornato quest'estate per festeggiare il matrimonio di mio cugino. L'ottimo cibo, la struttura unica che si aggrappa alle rocce a picco sul fiume Aniene, e la vista panoramica sulle antiche terme gregoriane di Tivoli sono gli ingredienti principali di un'esperienza che non può non colpire.